Progressi su tutti i fronti per il Califfato

Le milizie curde asserragliate a Kobane, cittadina siriana a maggioranza curda a ridosso della frontiera con la Turchia, hanno respinto nella notte un assalto dei jihadisti dello Stato islamico (IS) attorno al centro cittadino. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). La resistenza curda resta ostinata dopo che ieri i miliziani dell’IS erano riusciti a conquistare il quartier generale delle forze nemiche nonostante i raid della coalizione internazionale a guida Usa. Gli attacchi aerei, sottolinea l’Ondus, non hanno impedito alle forze jihadiste di continuare a rifornirsi di munizioni, che arrivano da altre località della provincia di Aleppo e di Raqqa. Nelle ultime 24 ore lo Stato islamico ha anche utilizzato motociclette per il trasporto del materiale bellico, più difficili da individuare per i jet della coalizione rispetto alle auto finora impiegate.

I jihadisti hanno conquistato ieri anche il ‘quadrato di sicurezza’ che ospita le sedi del comando delle milizie di autodifesa curde (Ypg) e il consiglio comunale. Secondo fonti locali contattate dall’Ondus, l’Isis ha impiegato anche un kamikaze che si è fatto saltare in aria a bordo di un camion bomba nei pressi della Grande Moschea, a ridosso del ‘quadrato di sicurezza’.
L’IS controlla ormai il 40 per cento della città che gli assediati non riescono più a rifornirsi dopo che Ankara ha chiuso il passaggio alla frontiera ai combattenti curdi e alle munizioni.

Nonostante le apparenti pressioni statunitensi, Ankara non accenna ad intervenire in aiuto ai curdi e anzi da più parti si segnalano atteggiamenti di fraternizzazione e amicizia tra truppe turche e miliziani del Califfato lungo il confino turco-siriano.

Gli Stati Uniti assicurano però che la Turchia ha accettato di addestrare ed equipaggiare le forze moderate che si contrappongono all’Isis in Siria. Lo afferma la viceportavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Marie Harf aggiungendo che le autorità militari statunitensi stanno dialogando con la Turchia per convincerla a far parte della coalizione con truppe di terra. Lisa Monaco, assistente del Presidente Obama per la Sicurezza, ha infatti incontrato il capo dell’intelligence turca, Hakan Fidan.  Visti i precedenti, resta da chiedersi se i miliziani ”moderati” addestrati da turchi, sauditi e statunitensi combatteranno davvero il Califfato o finiranno per unirsi alle forze dell’IS.

Situazione militare al limite del tracollo anche per le truppe irachene nella provincia di al-Anbar che potrebbe interamente cadere nelle mani dell’IS entro una decina di giorni.

Lo riferiscono responsabili iracheni al Times mentre fonti della difesa americana alla Afp hanno definito “fragile la posizione dell’esercito iracheno”
Come conferma la BBC i jihadisti continuano ad avanzare verso Baghdad mentre l’attenzione internazionale è rivolta sulla battaglia di Kobane. Secondo una fonte statunitense le forze irachene (foto a sinistra) hanno bisogno urgente di addestramento. “Non c’è paragone con le capacità delle forze curde nel nord della Siria” (foto sopra: una postazione curda) ha detto un’altra fonte militare. La caduta della provincia di al-Anbar darebbe il controllo all’IS di una vasta striscia di territorio tra Siria e Iraq che consentirebbe ai jihadisti di stabilire linee di rifornimento e di lanciare attacchi contro Baghdad controllando al tempo stesso la frontiera irachena con Giordania e Arabia Saudita.

Foto: Reuters, AP, AFP

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