Afghanistan: per andarsene gli USA spendono 7 miliardi

Alle forze afghane è stato lasciato poco o niente. Tante bottiglie di acqua minerale (420mila), attrezzature da palestra, apparecchi TV, impianti di aria condizionata e generatori. Perfino le razioni di pasti pronti, 10mila, sono state distrutte, perché con data di scadenza troppo vicina, così come sono stati smantellati 300 diversi prefabbricati. La maggior parte dei 7.500 computer, incluse le XBox che i militari si erano portati dietro a titolo personale, sono state demoliti e il resto è stato riportato indietro.

Così come le munizioni, che erano tante, valutate in 730 mila tonnellate di munizioni sono state tutte o distrutte o riportate indietro negli Stati Uniti o in Kuwait, insieme a centinaia di mezzi militari.

E’ il bilancio del ritiro dei Marines dalla sola base di Camp Leatherneck, nella provincia afghana di Helmand, ma rende conto dello spirito dell’operazione logistica avviata dalle forze americane e della coalizione.

Un impegno enorme valutato dal Central Comand, solo per gli Usa, fra i 5 e i 7 miliardi di dollari. I pianificatori del Pentagono hanno dovuto decidere cosa riportare negli Stati Uniti, cosa distruggere e cosa lasciare, per scongiurare il pericolo che gruppi integralisti, come l’Is in Iraq, possano appropriarsi di quanto lasciato indietro, ma anche nel tentativo di rendere conto dello sforzo dei contribuenti americani.

“Stiamo cercando di capire come lasciare il meno possibile in termini di infrastruttura ed equipaggiamento, e allo stesso tempo come lasciare agli afghani il più possibile che siano però in grado di gestire”, ha riassunto il colonnello Doug Patterson, uno dei comandanti della brigata logistica dei Marines  a cui è stata affidata la logistica del ritiro in Afghanistan, in una intervista al Washington Post

Dall’inizio di gennaio, sono stati portati fuori dal paese 25mila veicoli e container pieni del materiale più diverso, dalle munizioni ai bollitori per il caffè. Entro la fine dell’anno, saranno trasferiti altri 8mila fra container e veicoli. Entro il 2016 non rimarranno militari americani in Afghanistan, dove ora ce ne sono circa 20mila, e dove entro la fine di dicembre ne rimarranno meno della metà, solo 9.800.

Quest’anno, sono state chiuse o cedute agli afghani 60 basi militari della coalizione, inclusa Camp Leatherneck che ospitava 25mila Marines.

Un totale di 25 basi rimangono aperte, fra cui Bagram e Kandahar che dovrebbero passare al controllo afghano entro due anni.  “Hanno lasciato un generatore, due container e alcuni pesi. Ma hanno portato via tutte le cose di cui avevamo davvero bisogno, come i sistemi radio e Internet. In una base vicina hanno lasciato solo alcune tende”, ha commentato il comandante afghano di una base della regione di Kandahar lasciata in eredità dagli americani, chiedendo di non essere identificato.

(con fonte Adnkronos/Washington Post)

Foto: Nelvin C. Cepeda / UT San Diego/Twitter @NelCepeda, Stars& Stripes, Reuters

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