Londra addestra i curdi e caccia le reclute libiche

La Gran Bretagna invierà altri consiglieri militari per assistere le forze di sicurezza iracheni e nella lotta contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico: lo ha annunciato ieri il ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, confermando quanto già anticipato dal quotidiano The Times. “Rafforzeremo il nostro ruolo nell’addestramento, e siamo in contatto con i partner della coalizione” per svolgere questa attività nella zona di Baghdad, ha spiegato Fallon giunto in visita nella capitale irachena. Fallon ha aggiunto che l’esatto numero di consiglieri militari non è stato definito, e ha sottolineato l’esperienza delle forze britanniche nel “contrasto agli ordigni di tipo artigianale” (IED) acquista in Afghanistan.

Londra ha inoltre inviato una squadra di consiglieri nella regione autonoma del Kurdistan iracheno, in particolare esperti nei combattimenti di fanteria.

Gli istruttori saranno impegnati nei diversi centri militari del Paese, non solo quindi nelle zone curde. Il ministro Fallon ha discusso della partecipazione militare britannica alla coalizione contro l’Isis nel corso di un incontro col premier iracheno, Haidar al-Abadi che ha bisogno di un forte supporto addestrativo della Coalizione per formare 20/30 mila reclute  in pochi mesi.

Truppe necessarie alla prevista offensive che in primavera dovrebbe tentare di riconquistare Mosul e le ampie regioni dell’Iraq settentrionale e occidentale conquistate dalle forze del Califfato.

Mentre Fallon (nella foto a sinistra) annunciava l’invio  di istruttori in Iraq il suo ministero confermava l’interruzione dei programmi di addestramento in gran Bretagna delle reclute libiche a causa di gravi problemi disciplinari registrati  nella caserma di Bassinbourn, nel Cambridgeshire, che ospitava le reclute provenienti dal Paese nordafricano.

Circa un terzo delle reclute sono state ritirate dal corso, mentre si sarebbero verificati casi di reati penali e violenze sessuali compiuti dai militari libici.  Secondo i piani, l’esercito britannico prevedeva di addestrare in Inghilterra 2mila libici, tra i quali molti ex rivoluzionari che avevano combattuto contro il regime del colonnello Gheddafi. Ma al momento, il primo gruppo di 300 reclute sta per essere rispedito il Libia e l’interno programma appare in discussione. Secondo quanto scrive il Guardian, i problemi sono sorti fin dall’inizio, a giugno, e il ministero della Difesa ha ammesso che le prime 90 reclute, quasi un terzo del primo scaglione di 325 candidati, si sono “ritirate” dal corso di addestramento.

La Difesa britannica ha confermato che alcuni dei militari libici hanno abbandonato il corso a seguito di problemi disciplinari e comportamentali, mentre altri avrebbero rinunciato per ragioni personali o di salute. Inoltre, alcune delle reclute libiche avrebbero mostrato scarso interesse per l’addestramento impartito  dai militari britannici e cinque militari libici sono stati accusati di molestie sessuali o stupro abusi sessuali, non è chiaro se nei confronti di commilitoni o di soldati britannici.

A seguito di questi episodi, alle reclute libiche è stato ordinato di non lasciare la caserma ma il deputato locale Andrew Lansley  ha lamentato il mancato rispetto delle consegne e chiesto al ministero della Difesa di Londra di mettere fine immediatamente al programma. Ad aggiungere ulteriore confusione, anche la notizia, non confermata, che circa una ventina di militari libici avrebbero chiesto asilo alla Gran Bretagna.

(con fonti TMNews e Adnkronos)

Foto: AFP/Getty Images, Arab Times, UK Mod, Xinhua

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