Mogherini, pensi ai marò anziché all'Ucraina
di Riccardo Pelliccetti (nella foto a sinistra) da Il Giornale del 5 novembre
Caro Alto rappresentante della politica estera europea, desideriamo porle alcuni quesiti perché dopo la sua presa di posizione sul voto nell’Ucraina orientale siamo un po’ imbarazzati. Vorremmo, visto che lei rappresenta l’Ue e soprattutto l’Italia, ci spiegasse perché nei confronti dei separatisti filorussi è stato adottato un atteggiamento completamente opposto rispetto ai separatisti albanesi del Kosovo o di altri popoli che anelavano all’indipendenza. Non è vero, ministro Federica Mogherini, che l’Europa ha sempre riconosciuto l’autodeterminazione dei popoli? E allora perché sarebbe «illegale» la consultazione nel Donetsk e nel Lugansk?
Continuate a dire che viola le norme internazionali, che la costituzione dell’Ucraina non prevede secessioni. Perché quella della ex Jugoslavia invece era diversa? Eppure avete favorito, sostenuto, finanziato la disgregazione jugoslava. Desidera che le rinfreschiamo la memoria anche sul Kosovo?
Ha mai letto la costituzione della Serbia? Neppure quella ammetteva secessioni, ma l’Europa e gli Stati Uniti non ne hanno tenuto conto. Ma non basta. Il Kosovo senza consultazione popolare ha proclamato l’indipendenza unilateralmente.
E voi non avete fatto un plissè. Vi siete subito messi a fare a gara per riconoscere il nuovo stato. Lo sapeva, caro ministro, cha facendolo avete pure violato una risoluzione delle Nazioni Unite? La 1244 del 10 giugno 1999, sanciva l’amministrazione provvisoria Onu e l’invio di truppe Nato per il peacekeeping, ma soprattutto riaffermava «la sovranità e integrità territoriale» della Serbia. Eppure nove anni dopo il parlamento di Pristina, fregandosene degli accordi internazionali (perché sicuro del sostegno di Europa e Usa) ha proclamato la secessione.
Perché non smettete di usare due pesi e due misure con sfacciata ipocrisia? Avete addirittura sostenuto una guerra contro Belgrado perché voleva far rispettare la propria costituzione e integrità. Non raccontateci la favola che in Ucraina i separatisti filorussi sono violenti e intolleranti, il paragone non regge perché sono noti a tutti gli orrendi massacri commessi in Kosovo dai guerriglieri dell’Uck.
Se l’Europa oggi fosse coerente e rispettosa della volontà popolare dovrebbe comportarsi come allora. Se c’è qualcuno da ammonire, applicando il metodo Kosovo, quella sarebbe l’Ucraina che impedisce con la forza l’autodeterminazione in quelle regioni. Anzi, si dovrebbe addirittura, come ha già fatto con la Serbia, minacciare un intervento della Nato a tutela di quei popoli, come per gli albanesi del Kosovo.
Ma tutto ciò non avverrà e lei assieme ai notabili di Bruxelles e ai governi dell’Ue continuerete a non raccontare la verità sull’Ucraina, trattando i cittadini europei da emeriti imbecilli. Caro alto rappresentante, non pensa che sia meglio risolvere invece la vicenda dei marò, visto che il suo ruolo lo imporrebbe? Quello sì che è un vulnus al diritto internazionale.
Foto: Il Giornale, Eliseo Bertolasi
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