Il boom del terrorismo islamico

Le morti causate dal terrorismo, quasi sempre di matrice islamica, sono in allarmante aumento. Il 2013 è stato un anno da record, se si considera che ci sono stati 10mila attentati con quasi 18mila vittime, un incremento del 61% rispetto al 2012 (17.958 contro 11.133).E’ quanto emerge dal Global Terrorism Index 2014 pubblicato dall’Institute for Economics and Peace (Iep). Responsabili del 66% delle vittime sono i gruppi jihadisti Isis, al-Qaeda e Boko Haram, oltre ai guerriglieri talebani. “Questi quattro movimenti ricorrono a ideologie religiose basate su interpretazioni estreme dell’Islam wahabita” si legge nel rapporto.  Il Paese più colpito è l’Iraq con 2.492 attacchi e 6.362 morti, con un aumento del 164 per cento rispetto al 2012.

Quasi 15mila vittime si concentrano in soli cinque Paesi: oltre all’Iraq, Siria, Afghanistan, Pakistan e Nigeria.  Il ritiro delle truppe alleate coincide con l’aumento delle attività terroristiche in Afghanistan, con il 10 per cento di attentati e il 13 per cento di vittime in più rispetto all’anno precedente. In Pakistan ci sono stati 1.933 attacchi terroristici nel 2013, nei quali sono morte 2.345 persone e 5.035 sono rimaste ferite.

“Con la destabilizzazione in Siria, che è ora dilagata anche in Iraq, abbiamo notato il rapido aumento del terrorismo” ha affermato Steve Killelea, il presidente dell’IEP. Secondo il capo delle operazioni umanitarie dell’Onu, Valerie Amos, “nel 2014 in Iraq si ritiene che siano stati uccisi o mutilati 700 bambini”. Amos ha lanciato l’allarme per la situazione umanitaria nel Paese, che continua a peggiorare: “5,2 milioni di persone hanno bisogno di aiuto, gli sfollati dall’inizio del 2014 sono oltre 2 milioni, di cui la metà bambini”.

Foto: Stato Islamico

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