Quasi ultimate le prove del missile anti-radar russo Kh-58UShk

L’Airswoh China 2014 è stato foriero di partenariati, sviluppi e novità che hanno coinvolto spesso varie società russe del settore militare. Tra le novità degne di nota riteniamo importante citare quella dichiarata dal Direttore Generale della Tactical Missiles Corporation (TMC) Boris Obnosov al Jane’s Defence Weekly in occasione del salone aerospaziale cinese: Sarebbero in via di completamento le prove del missile anti-radiazioni Raduga Kh-58UShK destinato ad essere ospitato nella stiva interna del caccia di quinta generazione Sukhoi T-50 (PAK-FA).

“Si tratta – ha dichiarato Obnosov – di un’arma assolutamente innovativa che non ha nulla in comune con il vecchio Kh-58  (nella foto a sinistra) tranne la somiglianza nella denominazione.

È mezzo metro più corto del Kh-58 ed è dotato di un nuovo sensore. Stiamo ultimando le prove ufficiali della nuova arma compresi i lanci da un prototipo del T-50 che diventerà a tutti gli effetti l’unica piattaforma russa dotata di missili anti-radar installati all’interno della fusoliera, anche se in realtà [il Kh-58UShK] potrebbe essere montato sui piloni subalari del MiG-35, del Su-30MK, del Su-34 o del caccia Su-35.”

Il missile anti-radiazioni Kh-58UShk che dovrebbe completare a breve le prove ufficiali e la cui produzione in serie dovrebbe iniziare già dal prossimo anno, è stato sviluppato dalla Raduga (una delle 24 società controllate della Tactical Missiles Corporation) che ha sede a Dubna nei pressi di Mosca.

Il nuovo missile dispone di un innovativo sensore radar passivo a banda larga che consente di guidarlo anche verso i moderni radar terrestri lavorando su range di frequenza da 1,2 GHz e 11 GHz; con un peso complessivo di 650 Kg di cui 149 di testata ad altro esplosivo, il Kh-58UShk può essere lanciato ad un quota compresa tra i 20 e i 20.000 metri e ad una velocità compresa tra 0,47 e 1,5 Mach, raggiungendo una velocità massima durante il volo di 4.200 Km/h.

Per la cronaca il Kh-58UShk fu mostrato per la prima volta durante il salone aerospaziale russo MAKS 2007 di Zhukovsky, tuttavia in virtù dello sviluppo del caccia di quinta generazione T-50 si è deciso di riprendere tutte le prove necessarie allo scopo di controllare la qualità del prodotto e verificare che sia conforme agli standard richiesti; è bene ribadire però che la presenza del missile al salone cinese non è casuale dato che l’arma potrebbe essere compatibile con i Su-35 eventualmente ordinabili da Pechino o con i futuri caccia di quinta generazione Chengdu J-20 o Shenyang J-31 (entrambi dotati di stive interne adibite al trasporto armi).

A proposito di progetti missilistici della Tactical Missiles Corporation, per il caccia di quinta generazione russo Obnosov ha proseguito nel suo intervento commentando come stia procedendo il lavoro a stretto contatto con il Sukhoi Design Bureau per lo sviluppo da parte della Vympel del nuovo missile Kh-74M2 (versione aggiornata del R-73 o “AA-11 Archer” per la NATO) che dovrebbe essere ultimato entro il 2016.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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