Forze speciali canadesi contro i jihadisti in Iraq

Quello reso noto ieri tra i jihadisti dello Stato Islamico e forze speciali canadesi potrebbe essere il primo scontro a fuoco sul terreno in Iraq fra i miliziani del Califfato e le truppe  Occidentali anche se in più occasioni le forze speciali statunitensi sarebbero state coinvolte in scontri terrestri mai ufficialmente ammessi dal Pentagono.

A finire sotto l’attacco dei miliziani sono state le forze speciali canadesi (video) che hanno risposto al fuoco. La scaramuccia, accaduta almeno 7 giorni fa nel nord del Paese, è stata rivelata dal comandante generale delle forze speciali canadesi (video) , il generale Michael Rouleau, durante una conferenza stampa.

“I miei soldati avevano completato una seduta di pianificazione con alti dirigenti iracheni, diversi chilometri dietro le linee del fronte”, ha spiegato Rouleau. “Quando si sono spostati in avanti per confermare in prima linea quanto deciso, al fine di visualizzare quello che avevano discusso su una mappa, si sono trovati sotto il fuoco di mortai e mitragliatrici”. I soldati canadesi hanno quindi utilizzato i cecchini per “neutralizzare le minacce” e distruggere le postazioni da dove sparavano i mortai e, sottolinea il generale, non ci sono stati feriti.

Il generale Rouleau (nella foto a fianco) ha confermato che lo scontro a fuoco è avvenuto 7 giorni fa e che “è stata la prima volta che i soldati si sono trovati sotto il tiro dei jihadisti e hanno risposto al fuoco”, da quando sono iniziati i raid aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro l’Isis.

Tuttavia, questi incidenti rendono difficile per il governo conservatore di Stephen Harper sostenere che il Canada “non ha truppe sul terreno” in Iraq e che quindi non sono coinvolti nelle battaglie in maniera diretta. Il Canada ha dispiegato 600 militari nella Coalizione, insieme a 6 jet da combattimento CF-18, un aereo cisterna di rifornimento e due aerei di sorveglianza. 60 specialisti delle forze speciali hanno il ruolo di  consiglieri militari, di assistere e addestrare le forze di sicurezza irachene nell’uso di lanciagranate, tiro di precisione, uso dei sistemi gps, impiego di mortai e lotta alle mine e ordigni improvvisati.

Il generale Rouleau ha precisato che anche se i soldati non prendono parte a combattimenti diretti hanno comunque il diritto di rispondere al fuoco se attaccati.

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