L’industria ucraina riprende lo sviluppo di mezzi corazzati

Ukroboronprom, società di Stato che detiene il controllo dell’import-export degli armamenti ucraini, ha annunciato che la Morozov Design Bureau (KMDB) ha ripreso lo sviluppo dei veicoli di fanteria da combattimento (IFV). La notizia, pubblicata dalla rivista specializzata IHS Jane’s, precisa che il mezzo verrà realizzato sulla base del telaio e della carena del T-64, carro armato sovietico di prima linea (MBT) prodotto tra 1963 e il 1987 dalla KMDB.

Morozov Design Bureau è una società di Stato con sede a Kharkiv che collabora con la Malyshev Trasportation Machine-building nella progettazione e realizzazione di veicoli corazzati da combattimento (AFV) e mezzi per il movimento truppe. Responsabile per lo sviluppo degli AFV sovietici, inclusa la serie dei carri armati T-34, T-54 e il già citato T-64, KMDB ha anche realizzato i progetti relativi ai tank T-80UD e T-84.

Secondo Ukroboronprom, i tecnici Morozov, che avevano già assemblato il prototipo (foto in alto) di un veicolo da combattimento basato sul T-64, lavoro poi sospeso e rimasto nel cassetto per qualche anno, potrebbero terminare il progetto in tempo utile per permettere l’avvio della produzione in serie del mezzo entro fine anno.

Per realizzare il nuovo IFV, verrebbe modificato il telaio e la carene del T-64, rimosso il cannone da 125 mm e la torretta, sostituita quindi con una più piccola. Verrebbe inoltre, spostato il motore sull’avantreno e sollevata significativamente la parte superiore dello scafo in modo da aumentare il volume interno del mezzo che dovrebbe arrivare ad accogliere fino a 15 passeggeri, inclusi i tre elementi dell’equipaggio.

La nuova torretta alloggerebbe un cannone automatico ZTM-1 da 30 mm a controllo manuale/remoto e una mitragliatrice da 7.62 mm, oltre a due lanciamissili montati sul lato sinistro e tre lanciagranate sulla parte anteriore. Sulla parte superiore della torretta verrebbero, invece, alloggiati un cannone automatico a doppia canna GSh-23 calibro 23×115 mm e un lanciagranate automatico da 30 mm.

Aumentata anche la protezione dai danni causati dall’attacco di proiettili HEAT (High Explosive Anti-Tank) e HESH (High Explosive Squash Head), con l’installazione della corazza reattiva (ERA) Nozh sviluppata da Morozov per i tank pakistani Al-Khalid MBT-2000. Ulteriori miglioramenti sono previsti sia per il sistema d’arma che per il sistema di protezione dinamico, così come per la suite riguardante il sistema di acquisizione dati (DAS).

(IT log defence) Foto: IHS Jane’s e Ukroboronprom

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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