Meno forze USA in Europa

Per risparmiare almeno 500 milioni di dollari l’anno il Pentagono ha preannunciato che tra il 2018 e il 2021 verranno chiuse progressivamente 15 basi in Europa riducendo le truppe ovunque tranne che in Italia. In totale la ‘sforbiciata’ sarà di oltre 2.500 unità rispetto agli attuali 67.000 militari americani schierati in Europa dei quali 40.800 sono in Germania, 10.700 in Italia (ad Aviano arriveranno 300 effettivi dalla base aerea tedesca di Spangdahlem ma verrà dimezzata la grande base logistica di Camp Darby, estesa su 809 ettari presso Livorno) e 8.700 in Gran Bretagna, che subirà il più consistente ridimensionamento.

In particolare nel corso dei prossimi anni 3.200 militari dell’USAF abbandoneranno la base della RAF di Mildenhall a nord-est di Londra, dove finora erano schierate aerocisterne ed aerei di sorveglianza e per le operazioni speciali. Il saldo finale sarà però di soli 2.000 soldati USA in meno nel Regno Unito perché arriveranno 1.200 unità dell’USAF nella base di Lakenheath quando, presumibilmente nel 2020, vi saranno schierati due squadriglie di F-35 (nella foto a sinistra)  in sostituzione degli F-15 attualmente presenti.

Tagli consistenti in Portogallo, nella base aerea di Lajes, alle Azzorre, dove verranno ritirati 500 militari dell’USAF. Curiosamente i tagli alla presenza in Europa sono legati a scelte di “opportunità politica interna”     poiché il Pentagono aveva chiesto che i tagli colpissero le basi negli Usa, dove stimano ci sia un eccesso di forze del 20% ma l’opposizione dei singoli membri del Congresso – contrari al taglio di basi, fonte di ricchezza, nei propri Stati – ha costretto i vertici militari a ridurre la presenza in Europa per non dover sacrificare il potenziamento in atto nell’area Asia-Pacifico.

Sempre nell’ottica di risparmiare il Pentagono ha annunciato di voler ridurre del 20 per cento la richiesta di fondi per la guerra (l’Overseas Contingency Operations), per un totale di 51 miliardi di dollari. La notizia è riportata l’8 gennaio da Bloomberg News che cita alcune fonti informate sui fatti. Il piano sarà presentato al Congresso che dovrà approvarlo per il prossimo anno fiscale che si aprirà ad ottobre. La mossa rappresenta una grande riduzione rispetto ai 64 miliardi approvati per l’esercizio in corso ma tiene conto anche delle minori esigenze determinate dal ritiro di gran parte delle truppe in Afghanistan.

Il piano da 51 miliardi, insieme alle spese per la difesa che si aggirano attorno ai 534 miliardi, saranno inviate al Congresso quando il presidente Barack Obama presenterà la sua proposta per il budget federale del 2016 il prossimo 2 febbraio, scrive Bloomberg. Se dovesse essere approvata sarà la più bassa spesa per la guerra sostenuta dagli Stati Uniti dagli attacchi
terroristici del settembre 2001.

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