News da Mosca

Nuovo contratto UAC per l’aggiornamento di 50 MiG-31

Il Ministero della Difesa russo ha firmato un contratto del valore di 30 miliardi di rubli (pari a 630 milioni dollari) con la società United Aircraft Corporation (UAC) per procedere alla modernizzazione di ulteriori 50 caccia intercettori supersonici MiG-31 allo standard “BM”.

Tale anovra arriva nel momento in cui la Federazione russa spende circa 500 miliardi di dollari nel programma del riarmo di Stato in corso, in concomitanza con le attuali crescenti tensioni con l’Ucraina e con i sempre più frequenti incontri ravvicinati degli aerei militari russi con le forze aeree dei paesi NATO. Secondo il vice Ministro della Difesa Yuri Borisov, le Forze aeree russe riceveranno oltre 50 MiG-31 ammodernati entro la fine del 2018.

L’aggiornamento del “Foxhound” consiste in nuovi sistemi avionici e in un sistema di controllo di fuoco più potente che consente l’utilizzo persino di armi aria-terra, dalle bombe guidate fino ai moderni missili antiradar Kh-31 (AS-17 “Krypton” per la NATO).  Il MiG-31BM è in grado inoltre di rilevare bersagli aerei alla distanza di 320 km e colpirli alla distanza di 280 km, di monitorare contemporaneamente fino a 10 bersagli e ingaggiarne 6 simultaneamente; ha un raggio d’azione di 720 km e una velocità massima di 3000 km/h.

Allo stato attuale dovrebbero essere circa 134 i MiG-31 in servizio con la VVS; venti di questi intercettori secondo i media nazionali risultano essere stati aggiornati facendo riferimento però al primo contratto firmato nel 2011 che prevedeva l’aggiornamento di 60 MiG-31 entro il 2020. Il totale con il recente contratto porta dunque ad almeno 90 il totale dei velivoli ancora da aggiornare al nuovo standard “BM”.

Turbofan RD-93 per la Cina

In seguito ad accordi firmati in occasione dell’Airshow China 2014 svoltosi a Zhuhai, la Russia fornirà alla Cina un nuovo lotto supplementare di 100 motori turbofan Klimov RD-93 allo scopo di equipaggiare gli aerei da combattimento Joint Fighter-17 (JF-17) Thunder prima della fine del 2016.

Questo documento firmato tra Rosoboronexport e funzionari della Difesa cinese fa seguito al contratto del valore di 238 milioni di dollari siglato nel 2005 per un identico numero di motori le cui consegne furono ultimate nel 2010. Tale accordo comprendeva allora un’opzione per ulteriori 400 esemplari di turbofan RD-93, motori che per inciso continueranno comunque ad essere realizzati dallo stabilimento Chernisev con sede a Mosca e facente capo alla United Engine-Building Corporation (UEC).

Per la cronaca ricordiamo che il caccia JF-17 prodotto da una joint venture sino-pakistana è attualmente in servizio solo con la Pakistan Air Force. All’airshow cinese un alto funzionario della delegazione russa ha confermato inoltre che il caccia cinese di quinta generazione Shenyang J-31 (FC-31) sarà dotato di una nuova versione del RD-93 in quanto la United Engine-Building Corporation e la China National Aero-Technology Import e Export Corporation (CATIC) hanno firmato recentemente un importante accordo per l’aggiornamento del turbofan russo.

 Russia e Cina per il nuovo elicottero da trasporto pesante

Secondo il CEO di Russian Helicopters Alexander Mikheev(nella foto a sinistra) la configurazione tecnica del nuovo elicottero da trasporto pesante frutto del programma comune sino-russo dovrebbe essere determinato ufficialmente a febbraio 2015.  “Attualmente – ha dichiarato Mikheev – stiamo sviluppando il programma di cooperazione e stiamo lavorando alla divisione delle competenze di cui ciascuna parte sarà responsabile.

È importante definire quali uffici di progettazione dovranno essere impegnati e quali competenze e tecnologie si intenderà utilizzare. In questi mesi abbiamo compiuto dei colloqui che ci porteranno a rendere chiara al più presto la configurazione di volo di questo elicottero.” Sebbene recentemente alcuni organi di stampa hanno riferito in merito che il nuovo elicottero sviluppato da Russia e Cina sia un derivato del Mi-26T, ovvero l’elicottero più grande e potente del mondo prodotto dalla Mil Helicopters, Mikheev ha smentito categoricamente tutto questo affermando come il progetto comune non sarà né una versione modernizzata del Mi-26T né un derivato simile.

Sviluppato esclusivamente per il mercato cinese e secondo i requisiti espressi dai vari ministeri e dalle autorità locali, in particolar modo per quelle del Ministero delle Situazioni di emergenza cinesi, l’elicottero frutto dell’accordo dovrebbe essere dunque un progetto totalmente nuovo.

 Inizia la produzione dei nuovi A-100 AWACS

La Russia ha avviato la produzione della sua nuova generazione di aerei AWACS (Sistema di Allarme e Controllo Aviotrasportato): Il primo Ilyushin Il-76MD-90A, versione radicalmente aggiornata dell’Il-76 “Candid”, ha lasciato la fabbrica Aviastar-SP con sede a Ulyanovsk e si è diretto presso lo stabilimento Beriev Aviation di Taganrog.

L’A-100, nome del nuovo velivolo che sostituirà gradualmente il precedente AWACS russo Beriev A-50 “Mainstay” (per la cronaca basato anch’esso su una cellula di Il-76, prodotto in una quarantina di esemplari tra il 1978 il 1992 e in servizio attualmente in circa venti velivoli) sarà elaborato dalla Beriev e dalla società JSC Vega Radio Engineering Corporation.

Quest’ultima si occuperà specificatamente, oltre che della avionica, anche del nuovo radar avanzato AESA (matrice attiva a scansione elettronica, noto anche come radar phased array attiva) alloggiato nel classico rotodome per rilevare e tenere traccia simultaneamente di più bersagli aerei e terrestri rispetto al suo predecessore.

Al ritmo attuale di produzione e vista la grande richiesta di aerei da trasporto Il-76MD-90A da parte del Ministero della Difesa russo appare chiaro come la trasformazione in aerei AWACS possa procedere a rilento rispetto a quanto sperato. In questo contesto infatti, l’aggiornamento del vecchio A-50 alla versione “U” serve infatti a colmare il divario e consentire ancora per un decennio il servizio operativo in Russia e nei paesi amici. A tal proposito infatti, ricordiamo che due esemplari russi di A-50U sono attualmente basati in Bielorussia presso le basi aeree di Baranavichy e Babrujsk quasi certamente al fine di controllare le attività militari degli aerei americani nel contesto della crisi ucraina presenti in Polonia e Lituania.

 Primo volo del Tu-160M

Il primo bombardiere strategico supersonico Tupolev Tu-160 “Blackjack” aggiornato allo standard “M” ha fatto il suo primo volo decollando dalla base aerea della Kazan Aircraft Plant (KAPO) sita ad est della capitale russa.

Questo Tu-160M che è rimasto in volo per due ore e quaranta minuti, è uno dei tre Tu-160 che verranno modernizzati secondo l’accordo del valore di 103 milioni di dollari sottoscritto nel 2013 dal Ministero della Difesa russo, dal bureau Tupolev e dalla società costruttrice Kazan Aircraft Production Association.  Stante le dichiarazioni fornite a suo tempo dalle società interessate, il termine per la consegna dei tre Tu-160M sarà il 31 dicembre 2015.

Benché la natura specifica degli aggiornamenti non sia mai stata ufficialmente divulgata, è molto probabile che questi possano riguardare l’avionica, i motori Kuznetsov Nk-32, l’elettronica di bordo nonché l’utilizzo di nuove armi (come i missili cruise a lungo raggio Raduga NPO Kh-555) al fine di elevare la sua efficacia in combattimento. Questo consentirà al Tu-160 di proseguire la sua carriera operativa fino al 2030, anno in cui dovrebbe entrare in servizio il nuovo PAK-DA. La punta di diamante della triade strategica (costituita assieme al Tu-95 e al Tu-22M) supererà così i 40 anni di servizio, considerato che entro il 2020 la VSS russa prevede di ricevere dieci bombardieri strategici che saranno modernizzati secondo lo standard Tu-160M.

Produzione del Kamov Ka-226T in India

Il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin ha dichiarato che l’India produrrà elicotteri russi Ka-226T a seguito della recente visita del Presidente della Federazione russa Vladimir Putin a New Delhi e degli accordi siglati con il Primo ministro indiano Narendra Modi, che avrebbe a tal proposito così commentato l’accordo: –  “Sono lieto che la Russia abbia proposto di organizzare in India la piena produzione di uno degli elicotteri più moderni.

Questa proposta include anche la successiva possibilità di esportare questi velivoli dall’India. Questo elicottero può essere usato ai fini sia militari che civili.” Secondo Rogozin il volume di produzione in territorio indiano dei Ka-226T potrebbe raggiungere inizialmente la cifra di quasi 400 elicotteri l’anno, successivamente poi il volume annuo potrebbe toccare quota 600 unità.

Nel 2003 l’India aveva lanciato una gara d’appalto per l’acquisto di elicotteri utility dove il Ka-226T aveva iniziato il confronto con l’Eurocopter AS 550 C3 Fennec e il Bell 407; tuttavia le prestazioni del Ka-226 hanno convinto adesso Nuova Delhi, in virtù di questi nuovi accordi, a rinunciare alla gara e ad optare per la produzione degli elicotteri Kamov sul proprio territorio.

Il Ka-226T dovrebbe così consentire la radiazione dei vecchi elicotteri Chetak e Cheetah (una variante rispettivamente dei SA315B Alouette II ed SA316 Alouette III della Sud Aviation – Aérospatiale successivamente fabbricati dalla Hindustan Aeronautics Limited su licenza).

Si tratta di velivoli progettati negli anni ’60 e tutt’oggi operativi le cui autorità militari indiane avrebbero proposto da tempo la loro messa a terra: secondo i media locali infatti, negli ultimi 20 anni ci sarebbero stati ben 191 incidenti con quasi 300 vittime.

Secondo Maksim Pjaduškin, direttore della rivista specializzata d’aviazione Russia & CIS Observer: “Il Kа-226Т è un elicottero multifunzionale; si distingue per la possibilità di installazione di diversi moduli in cabina. A seconda dei compiti richiesti la cabina passeggeri può essere infatti rapidamente sostituita con quella idonea per il trasporto carichi, o in alternativa può essere installato il modulo medico per missioni MedEvac.

Ciò amplia notevolmente le possibilità di impiego del velivolo. L’elicottero è dotato di un nuovo motore potente e di un sistema di navigazione moderno.” Secondo Pjaduškin, inoltre, il Kа-226Т è stato già testato con successo in India e questo ha consentito di aderire immediatamente al suddetto accordo.

Kuznetsov lavora al propulsore per il bombardiere PAK-DA

La JSC Kuznetsov, azienda russa leader nella produzione di motori aeronautici e motori a razzo per moduli spaziali, ha completato con successo il collaudo al banco di un nuovo motore destinato al futuro bombardiere strategico a lungo raggio di nuova generazione PAK-DA.

Realizzate in una località sconosciuta, tali prove supportano attivamente il piano del Governo russo al fine di completare il primo volo del prototipo entro il 2019. Ricordiamo a tal proposito che lo scorso giugno la Kuznetsov è stata selezionata dal Ministero della Difesa russo per la produzione dei motori del PAK DA. Nicholay Yakushin direttore esecutivo della società, ha affermato che queste prove di collaudo convalidano gli investimenti di ricerca e sviluppo fin qui sostenuti per la produzione di questo nuovo propulsore.

“Durante la prova il motore ha dimostrato eccellenti prestazioni ed i suoi parametri sono stati vicini a quelli dichiarati. Allo stato attuale il suo sviluppo è ancora in via di realizzazione e il lavoro di ricerca prosegue, tuttavia – ha proseguito Yakushin – la prima esecuzione con successo del motore di prova è una tappa importante per l’azienda e per i suoi dipendenti perché rappresenta certamente la positiva attuazione di tecnologie e soluzioni sviluppate finora.”

Secondo Yakushin, a proposito delle prestazioni generali del PAK-DA – “Il velivolo dovrebbe essere armato con i sistemi avanzati di guerra elettronica e dotato di nuovi missili nucleari da crociera a lungo raggio.”  Anche se l’architettura e le prestazioni del nuovo motore sono altamente classificati, le immagini rilasciate dalla società rivelano che le proporzioni dei motori non sono dissimili in scala dal motore F135 Pratt & Whitney che è in dotazione al caccia bombardiere statunitense di quinta generazione.

Certamente la JSC Kuznetsov possiede un elevato e specifico know-how, considerato poi che i motori della triade dei bombardieri strategici russi è tutta proveniente dalla stessa società: ricordiamo infatti che il Tu-95 è equipaggiato con 4 turboelica Kuznetsov NK-12M, il Tu-22M con due turboventole Kuznetsov NK-25 mentre il Tu-160 con quattro turboventole Kuznetsov NK-32/321.

Mentre scriviamo appare infine il lancio dell’agenzia di stampa ITAR-TASS sulla dichiarazione del Comandante in Capo dell’Aviazione a lungo raggio della VVS, Tenente Generale Anatoly Zhikharev, il quale ha affermato che i test del nuovo bombardiere saranno avviati nel 2019-2020, e che l’ingresso in servizio è previsto tra il 2023 e il 2025. A tal proposito, sempre secondo Zhikharev, in parallelo con lo sviluppo del nuovo PAK-DA verrà rinnovata la flotta dei tanker della VVS contemporaneamente con l’aggiornamento delle infrastrutture utilizzate dall’Aviazione a lungo raggio.

Il comandante della VVS sulle presunte violazioni in volo dei caccia russi

Interpellato dalla stampa nazionale a proposito delle recenti notizie apparse sui media occidentali sulle presunte violazioni delle norme internazionali dei voli da parte dei caccia russi, il Comandante Generale della VVS russa, generale colonnello Viktor Bondarev (foto sotto), ha espresso la sua opinione con toni fermi e concisi.

“Queste notizie sono atte a distogliere l’attenzione dall’aumento considerevole di forze NATO lungo i nostri confini. Queste accuse, tuttavia, – ha proseguito Bondarev – non impediranno alla nostra Forza armata di continuare la formazione prevista per i propri piloti e i voli saranno eseguiti negli spazi aerei internazionali in stretta conformità con il diritto internazionale della navigazione aerea”.

A supporto della veridicità di quanto affermato dal Generale Bondarev arrivano le dichiarazioni rilasciate dal comandante del distaccamento in Estonia della Luftwaffe (nell’ambito della Baltic Air Policing) Tenente Colonnello Gordon Schnitger, il quale avrebbe affermato che – “non è stato visto finora alcun atteggiamento aggressivo da parte dei caccia russi; certamente l’attività di volo russa è aumentata considerevolmente. Il nostro compito – ha proseguito Schnitger – è quello di identificare i loro aerei, non quello di molestarli” aggiungendo inoltre che  “non ci sono state manovre di combattimento da parte nostra o da parte loro.”

 Programmi di acquisizioni e obiettivi principali del 2015 per la VVS

Le Forze aeree russe prenderanno in consegna nel 2015 oltre 150 velivoli (tra aerei ed elicotteri militari) e l’Artide sarà considerata l’area di massima priorità nello svolgimento delle attività operative e d’addestramento; questo il comunicato del Servizio stampa del Ministero della Difesa russo nella relazione di fine anno.

“Nel 2015 – ha dichiarato ufficialmente il Ministero – le forze aeree si concentreranno principalmente sull’obiettivo di aumentare la loro presenza operativa nella regione artica immettendo in servizio nuove armi e nuovi veicoli, migliorando l’addestramento al combattimento delle unità militari e contestualmente operando attraverso la ricostruzione dei poligoni di tiro e dei materiali didattici al fine di migliorare in tal modo la sicurezza in volo in quello specifico contesto.

” In accordo con l’Ordine della Difesa di Stato per il 2015, sempre secondo il comunicato stampa, la VVS prenderà in consegna oltre 150 nuovi velivoli allo stato dell’arte, tra cui caccia e cacciabombardieri Su-30MS, Su-30M2, MiG-29SMT, Su-34 e Su-35, aerei d’addestramento Yak-130, aerei da trasporto An-148 e Il-76-MD90 ed elicotteri Ka-52, Mi-28N, Mi-8AMTSh (MTV-5-1), Mi-35M, Mi-26, Ka-226 e U-Ansat.

Le forze aeree prenderanno in consegna i più recenti sistemi radar Nebo-M, Gamma e Sopka; stazioni radar a bassa quota Podlet, sistemi di difesa aerea S-400 e Pantsir-S. Inoltre saranno consegnati formatori per gli specialisti delle forze di Difesa aerea e simulatori di volo per i vari centri di formazione situati a Ryazan, Thorzhok e Syzran. Confermate inoltre le presenze della VVS alle esercitazioni “Union Shield 2015” e “Boevoye Sodruzhestvo 2015” e la partecipazione attiva in patria e all’estero delle pattuglie acrobatiche Russian Knights, Strizhi, Russian Falcons e Berkutj (con i Mil Mi-24).

– Iniziate le consegne dei Su-30MK2 al Vietnam

A seguito del contratto del valore di 600 milioni di dollari siglato nel 2013 tra Vietnam e Rosoboronexport per la fornitura di 12 caccia Su-30MK2, la Komsomolsk-on Amur Aviation Plant (facente capo all’United Aircraft Corporation) ha ufficialmente comunicato di aver consegnato agli inizi dello scorso dicembre due esemplari di Su-30MK2 alla nazione asiatica e mentre scriviamo, potrebbe portare a compimento la consegna di ulteriori due velivoli entro la fine del 2014.

In questo modo sarebbero solo 8 i caccia rimanenti da consegnare al Vietnam nel 2015. Per la cronaca questo è il terzo contratto per la consegna di caccia Su-30MK2 in Vietnam; i precedenti contratti per la consegna di 8 e 12 Flanker sono già stati completati con successo.

Completato l’aggiornamento di sei An-124-100

Secondo un comunicato stampa emesso della società Aviastar-SP con sede a Ulyanovsk sono stati completati con successo i programmi di aggiornamento su sei aerei da trasporto pesante An-124-100 relativi ad un precedente ordine della Difesa di Stato russo. Il lavoro dell’Aviastar-SP è stato svolto complessivamente in tre anni: il primo An-124-100 è stato consegnato nel 2012, tre velivoli nel 2013 e gli ultimi due nel 2014. Il programma di ammodernamento – si legge nel comunicato stampa – include modifiche apportate in conformità con l’ordine di Stato e contempla tra l’altro l’aggiornamento dell’avionica volta a migliorare le prestazione generali, l’affidabilità e l’estensione della vita operativa del velivolo da trasporto strategico.

Foto: Russian Helicopters, Sukhoi, Nikolai Novichkov, Ilyushin, Tupolev, Ministero Difesa Russo.

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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