NOTA AGGIUNTIVA 2015, LA FOTOGRAFIA DI UN DISASTRO (ANNUNCIATO)
La prima, lapidaria, considerazione che si potrebbe fare a proposito di quello che è accaduto anche quest’anno in fase di discussione della Legge di Stabilità, con annesso bilancio della Difesa, è che essa sembra confermare in pieno l’inutilità di certi passaggi istituzionali.
In particolare, a destare una qualche impressione ha provveduto proprio il passaggio della Nota Aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della Difesa per l’anno 2015 presso le competenti Commissioni parlamentari; la pochezza del dibattito svolto nelle poche sedute dedicate alla sua discussione ha finito per dimostrare, una volta ancora, quanto esso assomigli sempre più a una sorta di rituale (evidentemente logoro) che non a un vero momento di discussione, analisi e critica.
Del resto, basterebbe dire che la stessa Nota Aggiuntiva consegnata al Parlamento si presentava (ancora una volta) in una veste a dir poco incompleta; a seguito dell’ennesima tornata di tagli “last minute”, tutta la parte con il dettaglio degli stanziamenti per ogni singolo programma era infatti semplicemente assente.
Se oltre a questa già di per sé importante mancanza si aggiunge la sterilità di un dibattito incapace di individuare e approfondire i veri fattori di criticità che attraversano le Forze Armate stesse, appare quanto mai evidente la già ricordata inutilità dello specifico passaggio all’interno delle Commissioni Difesa.
Prova ne sia il fatto che la novità più importante emersa dallo stesso passaggio parlamentare delle Leggi di Stabilità e di Bilancio si è materializzata sotto forma di un emendamento del Governo; modifica sulla quale ci sarà modo di tornare tra poco.
Infatti, per quanto l’argomento relativo al bilancio della Difesa sia già stato affrontato in un precedente articolo insieme all’analisi dei principali provvedimenti di più specifico interesse proprio del comparto Difesa, proprio la novità di cui sopra, unita alle informazioni supplementari contenute nella Nota Aggiuntiva, costituiscono un utile spunto per approfondire l’argomento.
La Nota Aggiuntiva allo stato di previsione del Ministero della Difesa per l’anno 2015
Prima di affrontare nel dettaglio la questione riguardante la Funzione Difesa propriamente detta, uno sguardo d’insieme sul bilancio del Ministero nel suo complesso, così come in quelle che sono le sue altre voci principali.
Per quanto riguarda il suddetto bilancio finale, esso si assesta a 19.976,8 milioni di euro, con una nuova diminuzione di 335,5 milioni rispetto ai 20.312,3 previsionali del 2014.
Ovviamente, anche l’incidenza percentuale rispetto al PIL è in ulteriore diminuzione con il suo 1,213%, laddove (sempre nel 2014) essa si era assestata all’1,249%.
È tuttavia l’analisi delle singole voci a ricordarci come i numeri appena proposti abbiano, in realtà, uno scarso valore.
Come oramai universalmente noto, il bilancio del Ministero della Difesa soffre degli effetti di una sorta di “peccato originale” e cioè l’inclusione infatti di funzioni e/o spese che nulla hanno a che vedere con le Forze Armate (inclusione che, altrettanto ben noto, è anche fonte di strumentali interpretazioni circa le reali disponibilità/ripartizioni di risorse per i vari comparti).
La più importante di queste è la cosiddetta “Funzione sicurezza del territorio”, cioè i Carabinieri.
Questi ultimi, sempre per il 2015, avranno a diposizione 5.653 milioni di euro, con un nuovo calo di 34,4 milioni (-0,6%) rispetto all’anno precedente; una riduzione tutto sommato modesta che però, una volta inserita in un contesto temporale appena più lungo, acquista un altro peso. Nel giro di soli 3 anni, il bilancio dei Carabinieri è stato infatti tagliato di 240 milioni.
Giovanni MartinelliVedi tutti gli articoli
Giovanni Martinelli è nato a Milano nel 1968 ma risiede a Viareggio dove si diplomato presso l’Istituto Tecnico Nautico per poi lavorare in un cantiere navale. Collabora con Analisi Difesa dal 2002 occupandosi di temi navali in generale e delle politiche di Difesa del nostro Paese in particolare. Fino al 2009 ha collaborato con la webzine Pagine di Difesa.