25 mila combattenti iracheni per riprendere Mosul
Dovrebbe scattare ad aprile o a maggio la grande offensiva di primavera per riconquistare la città di Mosul, nel Nord dell’Iraq, catturata dai jihadisti dell’Isis lo scorso giugno, e verranno impiegati dai 20 ai 25 mila militari iracheni e curdi.
Lo sostiene il Central Command Usa (Centcom). Il momento in cui scatterà l’offensiva non è stato al momento fissato e del resto non verrebbe reso noto per ovvie ragioni di segretezza ma potrebbe slittare anche di qualche settimana, se l’addestramento delle truppe irachene non sarà stato completato, ma si prevede comunque di iniziare prima dell’estate, quando il caldo sarà soffocante, con temperature che raggiungeranno i 40 gradi.
Il Pentagono non ha ancora stabilito se sarà necessaria la presenza sul campo anche di consiglieri militari americani, per chiedere in determinate situazioni il supporto aereo Usa o per contribuire al coordinamento delle forze irachene, hanno detto le fonti, aggiungendo che l’ipotesi viene comunque valutata e fonti del Pentagono non escludono che, oltre al certo sostegno aereo, un’aliquota delle truppe americane (sono circa 3.000 al momento) già nel Paese, potrebbero partecipare alle operazioni di riconquista della seconda citta irachena.
Resta poi da comprendere quanta parte delle forze irachene sarà costituita da militari regolari e quanta da milizie sciite Badr che negli ultimi tempi hanno sostenuto buona parte degli scontri con l’IS prelevando armi ed equipaggiamenti dalle caserme dell’esercito regolare.
La battaglia, considerata cruciale nell’ambito della guerra all’IS si preannuncia complicata, poiché si svolgerà prevedibilmente in un contesto urbano, tra i civili.
Secondo le stime del Central Command Mosul è difesa da circa duemila jihadisti dell’IS (ma nelle scorse settimane venne segnalato un massiccio afflusso di rinforzi del Califfato in città) , che hanno certamente stabilito roccaforti nei punti strategici e disseminato di ordigni ogni via di accesso.
Secondo i piani, le forze irachene passeranno all’attacco con cinque brigate da duemila uomini l’una e terranno tre brigate di riserva. Allo stesso tempo, tre brigate di peshmerga curdi saranno impegnati a contrastare i jihadisti da nord, e a tagliare loro le linee di rifornimento da ovest.
Foto: AP e Esercito iracheno
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