Emergenza Immigrazione: i 17 punti del piano Ue

La risposta europea alle tragedie nel Mediterraneo acquista una nuova articolazione, si arricchisce di alcuni punti come un vertice straordinario a Malta con l’Unione Africana e una più stretta cooperazione con la Turchia, ma perde uno dei suoi elementi principali e più concreti.

Il numero di rifugiati che i 28 sono disposti ad accogliere, di cui non solo sparisce la cifra di “almeno 5mila” ma lo stesso progetto pilota scivola all’ultimo dei  17 punti (erano 13 nelle bozze precedenti) del piano d’azione comunitario. Come appare evidente, molti di questi punti sono evanescenti o richiederanno anni per venire sviluppati con un minimo di credibilità.

1 –  Rafforzare le operazioni Triton e Poseidon almeno triplicandone le risorse finanziarie e rafforzandone i mezzi,
consentendo così l’aumento delle possibilità di operazioni di ricerca e salvataggio consentite dal mandato di Frontex.
2 –  Smantellamento della rete di trafficanti di esseri umani, sequestro dei loro beni e loro processo.
3 –  Identificazione, cattura e distruzione sistematica delle imbarcazioni utilizzate dai trafficanti.
4 –  L’Alto rappresentante Ue dovrà immediatamente iniziare a preparare una missione Pesd (politica estera e sicurezza dell’Unione).
5 –  Europol avrà il compito di combattere le attività dei trafficanti su internet.
6 –  Incremento della cooperazione con Tunisia, Egitto, Mali, Niger e altri Paesi per monitorare e controllare flussi di migranti e rifugiati prima che arrivino sulle coste del Mediterraneo.

7 –  Convocazione di un summit straordinario con l’Unione Africanaa Malta nei prossimi mesi per combattere la tratta di esseriumani.

8 –  Rafforzamento della cooperazione con la Turchia in vistadella situazione in Siria e in Iraq.

9 – Invio nei paesi chiave di personale Ue per raccogliereinformazioni sui flussi dei migranti e cooperare con le autorità
locali.
10 –  Lavoro con i partner regionali per incrementare le loro capacita’ di controllo delle frontiere e di gestione dioperazioni di ricerca e soccorso.
11 – Lancio di un programma regionale di sviluppo e protezioneper le aree del Nord Africa e del Corno d’Africa12) Attivazione di tutti gli strumenti possibili per incentivare 12 il rimpatrio o comunque il rientro degli migranti ‘economici’ irregolari.
13 –  Messa a punto di un programma di rimpatri ‘rapidi’ dei migranti irregolari coordinato da Frontex e focalizzato sui Paesi Ue ‘di frontiera’.
14 – Trasposizione rapida e piena del sistema europeo di asilo comune da apre di tutti i 28.

15 – Incremento degli aiuti di emergenza ai Paesi di frontiera ed esame delle opzioni per organizzare, in casi di emergenza, la ridistribuzione dei migranti tra  Paesi Ue.
16  –  Invio di personale dell’agenzia europea per l’asilo de Paesi di arrivo de richiedenti al fine di contribuire all’esame delle loro domande, ma anche alla loro identificazione attraverso le impronte digitali.
17 –  Avvio di un progetto pilota per la ridistribuzione dei richiedenti asilo nell’Ue su base volontaria.

(con fonte ANSA)

Foto: Marina Militare

 

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