La Marina salva il peschereccio Airone dai “pirati” libici
Questa volta ai criminali libici (inclusi quelli in uniforme)il boccone è andato di traverso. La Marina Militare è infatti intervenuta per salvare il peschereccio siciliano Airone attaccato e sequestrato da uomini armati questa mattina dopo
l’abbordaggio con un grosso rimorchiatore libico, in apparenza senza contrassegni militari ma con a bordo personale in uniforme della Guardia Costiera che presumibilmente, in quelle acque risponde agli ordini del governo islamista di Tripoli non riconosciuto dalla comunità internazionale.
Il motopesca “Airone”, di Mazara del Vallo (Trapani), si trovava a 40 miglia dalla costa di Misurata, in acque internazionali, quando è stato dirottato.
L’arrivo della fregata multiruolo (FREMM)Bergamini ha permesso il boarding del peschereccio costretto a dirigersi verso le coste libiche da un libico in uniforme. Il team di incursori di Marina ha poi trasferito il dirottatore sulla fregata Bergamini (nella foito a sinistra).
A bordo del motopesca “Airone” ci sono sette uomini di equipaggio, compreso il comandante Alberto Figuccia. Due degli sei marittimi sono di Mazara del Vallo e gli altri quattro tunisini. A confermare la notizia, dopo una mattinata di preoccupazione, è lo Stato Maggiore della Difesa (SMD): “Personale della Marina militare, impegnato nell’ambito dell’operazione di sorveglianza e sicurezza marittima ‘Mare Sicuro’, è salito a bordo del motopesca ‘Airone’ assumendone il controllo”.
Lo Stato Maggiore ha chiarito la dinamica del sequestro, precisando che il peschereccio “era stato sequestrato questa mattina da un rimorchiatore, presumibilmente appartenente a forze di sicurezza libiche mentre si trovava a circa 90 chilometri a Nord-ovest di Misurata”.
Nel pomeriggio ancora SMD ha reso noto che ” una volta verificata l’esistenza delle necessarie condizioni di sicurezza e previa informazione dell’Autorità Giudiziaria, in stretto coordinamento con il comandante del peschereccio ed in collegamento con il comando del dispositivo navale “Mare Sicuro”, personale della marina militare è intervenuto per acquisire il controllo del natante.
Durante l’azione del team di abbordaggio, un membro dell’equipaggio, di nazionalità tunisina, nel cercare di facilitare la salita a bordo di uno degli operatori, ha maldestramente attivato l’arma del militare, causando l’esplosione accidentale di alcuni colpi d’arma da fuoco. I proiettili non hanno colpito alcun membro dell’equipaggio e del team di abbordaggio, ma delle schegge hanno lievemente ferito al collo del piede il marittimo tunisino.
Il team operativo ha acquisito il controllo del peschereccio mettendo in sicurezza il natante, senza alcuna reazione da parte dell’unico militare libico a bordo. Attualmente il marittimo tunisino ed il militare libico sono stati trasferiti a bordo dell’unità della Marina Militare”. precisa il comunicato.
A dare l’allarme era stato l’equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona di quello sequestrato, comunicandolo via radio alla Guardia costiera.
“Siamo estremamente preoccupati perché ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari”, aveva detto all’AGI il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, che si era subito messo in contatto con il ministro della Pesca del governo di Tripoli. Ma il ministro, ha riferito Tumbiolo, “non era ancora informato dei fatti”.
(con fonte Stato Maggiore Difesa e AGI)
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