Nella partita contro l'ISIS Assad batte Obama 4 a 1
Dati interessanti forniti da fonti diverse evidenziano in questi giorni di grandi successi militari dello Stato Islamico la debolezza dello sforzo militare messo in campo dalla Coalizione internazionale a guida statunitense.
Il 23 maggio il Pentagono ha ammesso di aver provocato (per la prima volta nell’Operazione Inherent Resolve) danni collaterali confermando che 2 bambini sono probabilmente rimasti uccisi nei raid sferrati il 5 e 6 novembre 2014 vicino alla città di Harim, in Siria.
Il Central Command sta indagando su altre tre denunce di vittime tra la popolazione civile, due in Iraq e un’altra in Siria. Dal mese di agosto scorso gli aerei degli Stati Uniti e degli alleati hanno effettuato 2.458 raid in Iraq e 1.593 in Siria la maggior parte dei quali contro lo Stato Islamico. In tutto poco più di 4 mila attacchi aerei in quasi 10 mesi.
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus, ong vicina ai ribelli anti-Assad e basata a Londra) solo negli ultimi 7 mesi le forze aeree (cacciabombardieri ed elicotteri) di Damasco avrebbero sferrato 16.954 raid aerei con bombe, missili, razzi e “barili bomba”- compiuti dal regime di Damasco negli ultimi sette mesi in Siria.
Secondo l’Ondus le incursioni avrebbero ucciso 1.024 miliziani dello stato Islamico e del Frinte al-Nusra (al-Qaeda) ma anche 2.921 civili, tra cui 689 bambini e 475 donne provocando inoltre 14mila feriti.
Nel dettaglio l’Osservatorio parla di 8.035 raid aerei contro le zone di Idlib, Aleppo, Hama, al-Hasakah, Latakia, al-Suwaydaa, Deir Ezzor, Damasco, Dimashq e Daraa.
Inoltre gli attivisti riferiscono di 8.919 barili bomba lanciati da elicotteri nelle stesso zone, oltre che su Quneitra, ai confini con Israele.
Impossibile trovare conferme ai dati citati dall’Ondus specie sul numero di vittime civili anche se è certo che gli attacchi aerei siriani, impiegando per lo più armi e munizioni non guidate, provocano più facilmente danni collaterali rispetto ai più precisi ordigni impiegati dalla Coalizione.
Il confronto tra gli attacchi aerei condotti dai jet alleati e quelli effettuati dalle forze aeree siriane resta in ogni caso impietoso: Bashar Assad batte Barack Obama 4 a 1. In un tempo più breve (7 mesi contro quasi 10) i piloti di Damasco hanno infatti colpito lo Stato Islamico 4 volte di più della Coalizione.
Sul territorio siriano, per il 70 per cento in mani ai ribelli jihadisti delle diverse fazioni e dove i jet alleati hanno effettuato solo 1.593 missioni, Assad batte Obama addirittura 11 a 1.
Un dato utile a comprendere chi faccia davvero la guerra al Califfato.
Foto: US DoD, forze aeree siriane, Ondus
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