News da Mosca

Il punto sulla vendita di Yak-130 all’estero
Oleg Demchenko, presidente di Irkut Corporation, ha fatto il punto sulla vendita ai paesi stranieri degli addestratori avanzati Yakovlev Yak-130 (Codice NATO “Mitten”). La Russia fornirà nello specifico 14 Yak-130 al Bangladesh nell’anno in corso e altri due velivoli nel 2016.Ricordiamo che il Bangladesh ha acquistato gli addestratori nella rete del credito fornito dalla Russia al paese asiatico per un importo pari a 1 miliardo di dollari, tuttavia i 24 esemplari citati a suo tempo dalla stampa specializzata, secondo quanto spiegato da Demchenko, sono stati ridotti per motivi finanziari a 16 esemplari finali.

Il Bangladesh è diventato così il secondo cliente straniero dello Yak-130; il primo è stato l’Algeria che nel 2011 ha firmato un contratto per lo stesso numero di addestratori.Demchenko ha ricordato anche la Bielorussia, primo paese della CSI ad aver acquistato lo Yak-130 in quattro esemplari secondo il contratto siglato a Minsk il 18 dicembre 2012.Infine, secondo Demchenko, sono in corso dei negoziati con Armenia e Uzbekistan per la vendita di ulteriori addestratori Yak-130. Rimane ignota invece la sorte dei contratti siglati con la Libia per 6 velivoli (nel settembre 2011 il Consiglio Nazionale di transizione annullò tutti gli ordini come parte di una revisione di tutti i contratti emessi) e con la Siria per 36 velivoli (in questo caso il conflitto interno ha precluso finora le consegne degli stessi).

Lo Yak-130 è un addestratore avanzato molto maneggevole idoneo alla formazione dei piloti militari che devono volare su aerei da combattimento di generazione “4+” e “5”; ha un raggio di azione di 1300 Km, un’autonomia di 2.500 Km e può trasportare un carico operativo fino a 3.000 kg di armi aria-aria e aria-terra ed è pertanto idoneo alle missioni ricognitive e di attacco leggero.

Aggiornamento per i Ka-28 della Marina indiana…
La Marina militare indiana starebbe mettendo a punto una richiesta formale per l’aggiornamento della sua flotta di elicotteri antisommergibile (ASW) Kamov Ka-28.

Circa una decina di elicotteri forniti a suo tempo dall’URSS nel 1980 saranno sottoposti dunque ad un programma di estensione della vita operativa. Secondo il Consiglio indiano della Difesa, sei Ka-28 verranno aggiornati principalmente con l’adozione di nuovi sensori, altri quattro elicotteri invece riceveranno una revisione completa dei motori; per la cronaca i lavori verranno svolti interamente in Russia.

L’analisi del Flight Global indica che l’aviazione navale indiana dispone di 14 Kamov Ka-28 ma probabilmente nessuno di questi si trova oggi nelle condizioni di aeronavigabilità operativa. Per dovere d’informazione ricordiamo che il Ka-28 è la versione da esportazione del Ka-27; due altre versioni da esso derivate sono il Ka-29 da assalto anfibio e il Ka-32 utility da impiego civile. Quest’ultimo è in servizio con operatori civili di numerosi paesi occidentali tra cui Portogallo, Brasile, Canada, Giappone e Svizzera; mentre il Ka-27 annovera tra gli operatori militari persino la Corea del Sud.

…e per i Ka-27PL/PS della Marina russa
Anche l’Aviazione dell’AV-MF (Aviacija Voenno-Morskogo Flota o Aviazione della Marina russa) sta procedendo alla modernizzazione della sua flotta di elicotteri Kamov Ka-27PL e Ka-27PS.

Un comunicato emesso dalla Kumertau Aviation Production Enterprise (KumAPP), società facente capo a Russian Helicopters e incaricata dell’operazione, ha rivelato infatti che il primo lotto di elicotteri revisionati e aggiornati sarà consegnato entro la fine del 2015; non è stato svelato il numero di esemplari che verrà sottoposto ad aggiornamento, tuttavia la stessa operazione proseguirà anche nel successivo biennio 2016-2017.

Nello specifico il Ka-27PL (“Helix-A” per la NATO) è la versione propriamente ASW, progettato per rilevare, tracciare e ingaggiare bersagli subacquei e di superficie attraverso i propri sensori e armamenti o trasmettere alle unità navali russe le loro tracciature; diversamente il Ka-27PS (“Helix-D”) è la versione SAR (ricerca e soccorso) dotata di verricello e priva di avionica ASW. Anche in questo caso l’aggiornamento consentirà una sensibile estensione della vita utile dei Kamov navali russi per molti anni a venire.

MiG-31 per l’impiego artico
Il Generale Maggiore Kirill Makarov, vice Comandante della Voyska Vozdushno-Kosmicheskoy Oborony (VKO), in italiano Forze di Difesa Aerospaziale (una recente branca delle Forze Armate russe), ha affermato che il caccia intercettore a lungo raggio MiG-31 (“Foxhound” per la NATO) proteggerà il settore navale artico operando da basi aeree russe ex sovietiche in corso di ricostruzione.

Il Generale Makarov non ha specificato tuttavia agli organi di stampa se i MiG-31 saranno disposti a rotazione, in via temporanea o definitivamente.

Di certo esiste la notizia della ricostruzione di due basi artiche: la prima è quella di Tiksi, una cittadina della Russia siberiana Settentrionale situata sulla costa del mare di Laptev che sarà in grado di ospitare i Foxhound.

La seconda è quella di Temp, situata sull’isola Kotel’nyj e posta tra il mare di Laptev e mare della Siberia, che in base a quanto affermato dal Ministero della Difesa russo sarà in grado di ricevere e servire gli aerei da trasporto Il-476. Il rafforzamento della presenza russa sulla scena artica fa parte del programma militare russo impartito dal Presidente Vladimir Putin nel marzo dello scorso anno.

Consegnato il missile BrahMos all’aeronautica indiana
È stato consegnato solennemente all’Indian Air Force in occasione del salone biennale Aero India 2015 tenutosi a Bangalore il primo caccia Sukhoi Su-30MKI armato con la versione specifica del missile da crociera supersonico BrahMos-A; all’evento hanno partecipato i dirigenti della società Hindustan Aeronautics e della società russo-indiana BrahMos Aerospace.

Il missile BrahMos, la cui versione terrestre e marina era già stata sperimentata con successo, aveva incontrato negli anni passati specificatamente alla versione da lancio aereo degli inconvenienti tecnici dovuta al peso e alle dimensioni complessive.

Questa particolare versione aerolanciata gode infatti di alcune modifiche che ne hanno alleggerito il peso complessivo di 500 Kg e ne hanno accorciato la lunghezza complessiva di mezzo metro rispetto alla versione navale.

I primi lanci di prova del missile aggiornato avvengono proprio mentre scriviamo. Ricordiamo che nell’ottobre del 2012 il Governo indiano ha stanziato la cifra di 1,1 miliardi di dollari per l’acquisto di 200 missili BrahMos-

A da installare nella propria flotta di Su-30MKI. Il BrahMos (acronimo dei fiumi delle due nazioni Brahmaputra e Moscova) è un missile a propulsione razzo/ramjet a due stadi che può trasportare una testata convenzionale fino a 300 kg ad una gittata massima di 290 km.

Quest’ultimo limite è imposto dal fatto che la Russia rientra nel regime internazionale sul controllo della tecnologia missilistica (MTCR) che vieta di aiutare altri Paesi a sviluppare missili con gittata superiore ai 300 km.

Ha inoltre una velocità massima di Mach 2,8 (circa tre volte più veloce dello statunitense Tomahawk) che lo rende uno dei missili da crociera più veloci del mondo.
Aggiornamento dei Tu-142 della Marina russa
Nel prossimo quinquennio l’intera flotta di Tupolev Tu-142 dell’AV-MF (Aviacija Voenno-Morskogo Flota o Aviazione della Marina russa) sarà sottoposta ad aggiornamento.

A rivelarlo all’agenzia di stampa RIA Novosti è una fonte autorevole locale vicina al settore industriale – militare.

Nello specifico l’aggiornamento in questione, sempre secondo la suddetta fonte, riguarderà l’intera suite avionica del Tu-142, i sistemi di controllo delle apparecchiature antisom, di navigazione e di armi. Saranno tre le aziende coinvolte in questo progetto: Beriev Aircraft Company, JSC Radar-MMS e la Zaslon Company (ex TCS Leninets Plant) che ha una notevole esperienza nel settore del potenziamento dei sistemi di controllo d’arma di un velivolo.

Aereo da pattugliamento marittimo antisommergibile (ASW) e ricognitore d’alta quota, il Tu-142 opera oggigiorno nell’Aviazione della Marina russa in 24 esemplari.

Roll out per l’Antonov An-178
Nel marasma della crisi che attanaglia l’Ucraina giunge una buona notizia dal bureau aeronautico Antonov: giovedì 16 aprile è avvenuta a Kiev la cerimonia di roll-out del primo nuovo aereo da trasporto a corto e medio raggio Antonov An-178. “Capace di operare anche da piste semipreparate, l’An-178 è in grado di portare carichi fino a 18 tonnellate con una velocità massima di 800 km/h. È stato progettato principalmente per il trasporto di veicoli, macchinari o container, ma può essere utilizzato anche per il trasporto di persone nell’ambito civile” – ha dichiarato il capo progettista Dmytro Kiva.

Nella versione per l’esercito è in grado di trasportare fino a 79 soldati o 66 paracadutisti, nella versione MedEvac può ospitare fino a 40 barelle e 30 posti a sedere. Destinato a sostituire i vecchi An-12/26/32, l’An-178 è un progetto che era stato originariamente realizzato con l’obiettivo di essere venduto alle Forze Armate russe, che nell’ambito del loro costante rinnovamento continuano ad avere un estremo bisogno di nuovi aerei di trasporto.

Tuttavia nel contesto dell’attuale crisi tra i due paesi sembra poco probabile che questo aereo possa essere acquistato dalla Russia che, come costantemente evidenziato da Analisi Difesa in questa rubrica, continua ad aumentare incessantemente il processo autarchico di realizzazione dei velivoli che rispondono ai propri fabbisogni (basti pensare ai progetti Il-112 e Il-114 subentrati proprio con l’inizio della crisi tra i due paesi). L’An-178 dopo le prove a terra dove ebbe effettuare il primo volo entro la fine di maggio. Secondo il costruttore il prezzo di mercato di questa macchina (che si pone in diretta concorrenza con l’Alenia C-27J Spartan, l’EADS CASA C-295, il Lockheed Martin C-130J e l’Embraer KC-390) è di circa 20-25 milioni di dollari.

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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