Niente di nuovo sul fronte ucraino?
Il Generale dell’aeronautica statunitense Philip Breedlove, (nella foto a sinistra un generale a 4 stelle e “due cappelli” (è infatti il Comandante dell’US European Command ed anche Comandante militare supremo della NATO, SACEUR) di recente stato ascoltato a Washington dalla Commissione senatoriale per le Forze Armate.
Come riporta il sito del Dipartimento della Difesa USA, Breedlove, parlando di quel che definisce “l’aggressione russa all’Ucraina”, ha affermato che la Russia starebbe approfittando dell’attuale tregua nei combattimenti per riposizionare le sue forze. Ma non si tratta di un semplice consolidamento delle posizioni acquisite, ma di qualcosa di più serio. “Molte attività dei Russi sono in linea con la preparazione di una nuova offensiva”- ha detto esplicitamente Breedlove.
“Non possiamo sapere per certo quale sarà la prossima mossa della Russia, ma non possiamo non coglierne pienamente le intenzioni. Ciò che vediamo sono le crescenti capacità russe, una significativa modernizzazione delle sua Forze Armate ed un’ambiziosa strategia”.
Sulla stessa linea di pensiero è anche l’altro “top general” americano in Europa, il Generale a 3 stelle Ben Hodges, (nella foto qui a fianco) ) comandante di US Army Europe (USAREUR) In un’intervista al giornale britannico “The Telegraph”, parlando suppergiù degli stessi argomenti, Hodges ha detto: -“Non è una supposizione. Esiste una minaccia russa” e ha poi aggiunto che “la Russia non vuole un confronto militare con la NATO. Non vogliono che la temperatura arrivi a 100°, però la vogliono tenere a 90° o 95°“.
Un concetto chiarissimo anche se, a onor del vero, da quel che sono le notizie degli ultimi mesi, non sembrerebbe che la Russia voglia far salire la tensione con l’Occidente quanto, piuttosto, che cerchi una soluzione pur di uscire dal pantano delle sanzioni economiche.
Ma non è questo, evidentemente, il punto di vista prevalente, come dimostrano le dichiarazioni di due esponenti militari statunitensi. Le loro affermazioni, abbastanza preoccupanti, non vanno prese a livello di “opinioni a titolo personale” o peggio ancora come “parole in libertà”.
Due generali di questo livello non lo farebbero mai. Quel che dicono non riflette tanto il loro punto di vista quanto quello dell’Amministrazione americana che anzi, in questo modo, attraverso le dichiarazioni di due figure di spicco dell’entourage militare, intende inviare dei precisi segnali diplomatici, ed in questo stessa direzione vanno anche le frenetiche attività militari (vedi articoli precedenti) che si stanno svolgendo da qualche tempo in Europa, sia all’ovest che all’est.
Le parole di Breedlove su una prossima offensiva russa in Ucraina non sono comunque cadute nel vuoto. La Commissione per le Forze Armate della Camera dei Rappresentanti ha infatti approvato lo scorso 30 aprile una proposta di budget della Difesa per il 2016 in cui è inserita una spesa di 200 milioni di dollari per aiuti militari a favore dell’Ucraina (Section 1532) , inclusa la fornitura di “armi letali di tipo difensivo”, una terminologia quest’ultima abbastanza ambigua (un fucile, una bomba o un cannone sono “offensivi” o “difensivi”?) che comunque toglie di mezzo una delle ultime remore al definitivo invio di armi all’Ucraina, finora sempre evitato dagli USA e dagli altri paesi occidentali, che hanno invece fornito equipaggiamenti militari di vario tipo.
Un’altra iniziativa, di ben diverso genere ma sempre collegata alla crisi ucraina e che potrebbe portare a conseguenze per ora imprevedibili, è stata intanto assunta dalla Polonia.
Il Presidente Bronislaw Komorowski (foto a fianco) ha firmato una legge (che dovrà comunque essere sottoposta a successiva ratifica) che istituisce una brigata mista, forte di 4.500 uomini, tra Polonia, Lituania ed Ucraina (“LitPolUkrBrig”) e che, almeno nelle intenzioni, verrà impiegata in ambito ONU, NATO e per interventi di Peace-Keeping sotto egida UE, oltre che a sostenere la cooperazione militare nelle regione e consentire all’Ucraina di implementare le proprie forze di difesa.
Il presidente polacco non ha comunque nascosto i suoi orientamenti. Come riporta la stampa russa, Komorowski ha affermato in modo assolutamente esplicito, un po’ come il Generale Breedlove, che le azioni russe -“contro i suoi vicini hanno condotto alla crisi russo-ucraina che ora riguarda la sicurezza di tutta l’Europa e dell’intero occidente, compresa la sicurezza della Polonia”- aggiungendo che la guardie di frontiera devono prepararsi -“per tempi difficili”.
Nel frattempo, sul campo, come appare la situazione militare? Come si sa sono teoricamente in vigore i cosiddetti “accordi di Minsk 2” che, sostanzialmente, prevedono il cessate-il-fuoco, la rimozione delle artiglierie ed il monitoraggio, sia della tregua che del confine russo-ucraino, da parte dell’OSCE (Organization for Security and Co-operation in Europe).
Riguardo il cessate-il-fuoco, ci sono notizie pressoché giornaliere di violazioni che riguardano soprattutto tiri di mortaio ed attività di cecchini nell’area di Donetsk, una situazione di permanente instabilità cui si è aggiunto di recente che osservatori OSCE siano stati fermati, perquisiti e minacciati da miliziani ucraini che non accettano la presenza di osservatori russi, per quanto membri dell’OSCE.
Infine, NATO e UE si preoccupano di contenere quel che viene definita la “campagna russa di disinformazione” su questi temi, riscontrando che il pubblico occidentale, in particolare nell’est europeo, non ha un netto orientamento di condanna verso la Russia.
Per questo, nel prossimo mese di giugno, è in agenda un incontro dei leaders della UE per concertare delle azioni comuni di contrasto alla “disinformazione russa” di cui possiamo qui dare un esempio, con queste considerazioni del Ministro della Difesa russo Sergej Shoigu (nella foto a sinistra) apparse sul giornale on-line in lingua inglese “Russia Today” e che comunque rispecchiano la posizione della Russia: “Il conflitto ucraino è parte di un piano più ampio dell’Occidente per minare la Russia. Washington e i suoi alleati stanno cercando di alienare la Russia dai suoi vicini con un mix di travisamenti presentando certe posizioni come aggressive e, contemporaneamente, offrendo lucrativi programmi militari”-
Foto: US DiD, AP, AFP, Ministero Difesa russo,
Fabio RagnoVedi tutti gli articoli
Padovano, classe 1954, è Colonnello dell'Esercito in Ausiliaria. Ha iniziato la carriera come sottufficiale paracadutista. Congedatosi, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza ed è rientrato in servizio come Ufficiale del corpo di Commissariato svolgendo incarichi funzionali in varie sedi. Ha frequentato il corso di Logistic Officer presso l'US Army ed in ambito Nato ha partecipato nei Balcani alle missioni Joint Guarantor, Joint Forge e Joint Guardian.