Patto Ankara-Riad per far cadere Bashar Assad?

Arabia Saudita e Turchia avrebbero stretto un accordo per fornire assistenza ai ribelli siriani contro il regime di Bashar al-Assad. E’ quanto hanno affermato fonti ufficiali turche citate dal sito del quotidiano Hurriyet e della tv araba al-Arabiya. Il patto, di cui i media turchi parlavano da tempo senza conferme, prevede aiuto logistico e finanziario ai ribelli.  Le due parti, secondo Hurriyet, hanno stretto l’accordo nonostante lunghi contrasti su come gestire la crisi siriana e su altri temi, come la lotta delle autorità saudite contro i Fratelli Musulmani, che tuttavia è stata molto ridimensionata dal nuovo re Salman. A mettere insieme i due paesi, secondo il quotidiano, la frustrazione di entrambi per la strategia debole e indecisa degli Usa sulla Siria.

Il patto Riad-Ankara, sempre secondo Hurriyet, potrebbe risultare sgradito agli Usa, in quanto rischia di dare forza anche ai ribelli appartenenti a gruppi radicali attivi in Siria. Le fonti non hanno confermato quanto affermato in mattinata dal vice leader del partito di opposizione Chp, Gursel Tekin, che ha parlato di un imminente invio delle truppe di terra turche in Siria.   In un’intervista al quotidiano Taraf, Tekin ha dato per certa l’intenzione del governo turco di inviare truppe di terra in Siria tra la prossima notte e la successiva, affermando di aver ottenuto l’informazione da una fonte accreditata.

L’obiettivo dell’intervento sarebbe la creazione di una “buffer zone” (zona cuscinetto) in territorio siriano, più volte chiesta dalla Turchia. Ma il ministro turco dell’Energia, Taner Yildiz, ha smentito che un simile progetto sia sul tavolo. “Il mio consiglio a Gursel Tekin – ha detto – è che riveli le sue fonti o le riveda”.
Tanju Bilgic, portavivce del Ministeroi degli esteri di Ankara ha precisato che  “la Turchia collabora non solo con l’Arabia Saudita, ma con altri alleati, come la GranBretagna e gli Stati Uniti” ricordando che il Fronte al-Nusra è sulla lista nera di Ankara delle organizzazioni terroristiche e che quindi non ha ricevuto alcun sostegno. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha inoltre smentito categoricamente l’ipotesi di inviare truppe in territorio siriano.

LaTurchia fornisce sostegno ai ribelli siriani tramite un altro programma, che la vede al fianco degli Usa. Il programma, da poco partito con l’arrivo in  Turchia di 123 istruttori militari americani, prevede l’addestramento e l’equipaggiamento in basi turche di ribelli siriani moderati, a partire dal 9 maggio. Disaccordi tra Ankara e Washington sulla scelta dei ribelli destinatari del programma hanno provocato molti ritardi nel suo avvio.

Ha preso il via anche nel Nord della Giordania  l’addestramento dei ribelli siriani da parte delle forze della coalizione a guida americana, nell’ambito di un programma che prevede di arrivare ad addestrare migliaia di siriani attentamente selezionati affinché combattano sul campo contro i miliziani dell’IS.  Lo hanno reso noto fonti Usa, precisando che si tratta della prima fase operativa del programma.  Il programma prevede l’avvio di attività di addestramento simili anche in altri campi in Arabia Saudita, Qatar e Turchia.

I consiglieri militari sono finora circa 450, di cui 350 americani, mentre i siriani che si sono detti disponibili a sottoporsi all’addestramento sono quasi quattromila. Di questi però solo circa 400 sono stati finora autorizzati a partecipare ai corsi, in un lungo processo di verifica della loro affidabilità che ha causato mesi di ritardi all’avvio del programma di addestramento.

(con fonti Adnkronos/AKI e ANSA)

Foto: AP, AFP, Reuters

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