Wikileaks svela la missione europea contro i trafficanti in Libia

AGI – Un’operazione europea “con una cornice legale e regole di ingaggio solide” può “contribuire agli sforzi Ue per smantellare il modello di business delle reti di trafficanti di migranti”. Sono le raccomandazioni formulate dai militari in vista della missione ‘Eunavfor Med’ in Libia, approvata la settimana scorsa dai ministri degli Esteri e della Difesa Ue, contenute in un documento riservato dell’Ue pubblicato da Wikileaks e svelato da l’Espresso.

L’operazione, secondo i militari, “costituisce una sfida dal punto di vista militare data la complessa situazione in mare e sulle coste”. E’ dunque necessario “calibrare l’attività militare con grande attenzione, particolarmente all’interno delle acque libiche o sul litorale, per evitare di destabilizzare il processo politico causando danni collaterali, colpendo attività economiche legittime o creando la percezione di aver scelto una parte” politica.

Fondamentali, dunque, saranno le regole di ingaggio della missione che – come viene specificato nel paragrafo dal titolo “Uso della forza” –  dovranno essere “robuste e ben validate, in particolare per il sequestro dei barconi in caso di resistenza, per la neutralizzazione delle imbarcazioni e dei beni dei trafficanti, per situazioni specifiche come il salvataggio degli ostaggi e per la temporanea detenzione di coloro che possono rappresentare una minaccia o sono sospettati di crimini”. Saranno, inoltre, richieste regole di ingaggio anche “per la gestione dei migranti e dei trafficanti”.

Nelle loro osservazioni, i militari mettono in guardia rispetto alla “potenziale presenza di forze ostili, estremisti o terroristi del Daesh (Stato Islamico, ndr)”. Anche la “minaccia derivante dalla mera gestione di grandi volumi di migranti” è da tenere in considerazione così come i rischi che possono presentarsi durante “le operazioni di abbordaggio, attività a terra o in prossimità di coste insicure”.

Quanto all’approccio diviso in fasi, esso viene consigliato allo scopo di “lanciare l’operazione il più rapidamente possibile” e di “modellarla al meglio all’interno di una cornice legale”; anche perché vi sono aspetti operativi, come il sequestro dei barconi, che dipendono dalla legislazione nazionale e/o da un’eventuale risoluzione Onu che faccia riferimento al capitolo VII della Carta.

I militari sottolineano inoltre che non c’è ancora “una sufficiente e chiara conoscenza del modello di business utilizzato dalle reti di trafficanti di migranti nella regione del Mediterraneo meridionale e centrale” e forniscono anche alcuni consigli sulla gestione ‘mediatica’ della missione, il cui focus – affermano – non deve concentrarsi sul salvataggio dei migranti in mare ma sulla distruzione del modello di business dei trafficanti. Quanto all’obiettivo, ‘Eunavfor Med’ dovrà ritenersi conclusa quando “il flusso d  migranti e l’attività dei trafficanti saranno significativamente ridotti”.

Foto Marina Militare

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