A Kobane è ancora battaglia tra milizie curde e ISIS
AGI/NOVA – Continuano le operazioni militari delle Unita’ di protezione del popolo curdo (Ypg) nell’area di Kobane contro i terroristi dello Stato islamico. Secondo quanto emerge da un comunicato degli stessi combattenti curdi, i terroristi sono al momento circondati su quattro lati, dopo una battaglia durata quasi l’intera notte. I miliziani dell’Ypg sottolineano di aver sequestrato un veicolo blindato fornito di mitragliatrice pesante e apparecchiature per trasmissione radio. Nel comunicato le Unità di difesa del popolo precisano che le operazioni militari continuano nella parte settentrionale della citta’ finche’ non sarà possibile consentire il rientro graduale della popolazione e il ritorno della normalità.
“Tre nostri compagni sono rimasti uccisi, questa mattina nella parte orientale di Kobane i terroristi hanno tentato di fare un nuovo attacco. una piccola unità ha tentato di attraversare il fiume Eufrate e di raggiungere il villaggio di Shiukh, l’unità è stata monitorata e intrappolata dalle nostre forze”, afferma il comunicato, precisando che altri combattimenti sono ancora in corso nella parte meridionale della città, aggiungendo inoltre che l’Isis avrebbe cercato nella notte di lanciare nuovi assalti sulla collina di Khabur da due differenti lati.
L’Ypg precisa che al momento e’ impossibile appurare il numero delle perdite fra le fila dei terroristi, sottolineando che sono stati ritrovati almeno sei cadaveri e sequestrati 16 fucili mitragliatori Ak47, una mitragliatrice pesante, un lanciarazzi e diverse munizioni.
L’offensiva contro Kobane, città strategica al confine tra Siria e Turchia, e’ iniziata all’alba di ieri con lo scoppio in sequenza di tre o quattro autobomba, seguite da un assalto condotto su tre differenti direttrici.
Intervistato da “Agenzia Nova”, l’esponente del Partito democratico dei popoli (Hdp), Mehmet Yukseli, ha detto che i terroristi sono entrati nella città con le bandiere dell’Esercito siriano libero e in seguito hanno usato le divise delle Unita’ di difesa del popolo curdo; dopo l’assalto sono riusciti ad occupare alcuni edifici all’interno di Kobani sparando “contro tutto ciò che si muove, civili compresi”
Secondo l’agenzia di stampa curda irachena “Rudaq” il bilancio parziale delle vittime è di almeno 142 morti tra la popolazione civile, di cui 26 uccisi nel villaggio di Barkh Botan, situato 20 chilometri a sud della città. Tra le vittime vi sarebbero decine di donne, bambini e persone anziane, mentre i feriti sarebbero oltre 200.
Il massacro è considerato la seconda maggiore strage commessa dallo Stato islamico dopo la mattanza compiuta contro la tribù al Shaitat, quando più di 930 persone sono state uccise nella provincia orientale siriana di Deir Ezzor.
Il ritorno dello Stato islamico verso Kobane era stato in parte anticipato nei giorni scorsi da un articolo dell’agenzia iraniana “Fars”, che in serata aveva registrato, citando fonti locali siriane, il trasferimento di centinaia di miliziani dall’area di Aleppo verso est, offrendo due possibili ipotesi: probabilmente un rafforzamento della roccaforte di al Raqqa, minacciata dopo la conquista di Tal Abyad, oppure un passaggio verso avamposti a nord, area in cui e’ situata Kobani (circa 150 chilometri a nord di Aleppo). Nel corso della notte con un’analoga offensiva contro le truppe del regime di Bashar alAssad lo Stato islamico e’ ritornato anche nella citta’ di al Hasaka nella parte piu’ orientale della Siria
Foto: AP, EPA, AFP
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