Ma quale Califfato? A Mosul comanda ancora Saddam

Quelli del Califfato saranno anche dei fanatici estremisti islamici tutti Corano e jihad ma sembra che per tenere duro a Mosul e nel nord dell’Iraq debbano appoggiarsi decisamente sui ben più laici membri del Baath, il Partito di Saddam Hussein disciolto ufficialmente nel 2003 ma sopravvissuto in clandestinità.

Secondo quanto riferisce il quotidiano panarabo al-Hayat  lo Stato islamico ha emesso un’ordinanza a Mosul in base alla quale la maggior parte dei capi locali devono essere ex membri del  partito Baath. L’ordinanza prevede che su 50 capi locali, 40 debbano essere ex baathisti, e che ogni capo di differente provenienza debba comunque avere un vice ex baatista.

Nelle settimane scorse, scrive il giornale, si sono verificate diserzioni di decine stranieri tra le file dell’Isis a Mosul ma probabilmente l’iniziativa del califfo Abu Bakr al-Baghdadi punta a rinsaldare i legami tra le sue forze e la popolazione sunnita di Mosul, in gran parte ancora fedele a Saddam Hussein.

Di fatto funzionari del Baath ed ex comandanti della Guardia Repubblicana costituiscono l’ossatura politica, amministrativa e militare del Califfato ed è grazie a loro che l’anno scorso le forze dell’ISIS hanno potuto conquistare quasi senza combattere gran parte dell’Iraq del nord-ovest.

Twitter @GianandreaGaian

Foto Stato Islamico e AP

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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