Libia: tempi lunghi per i negoziati, festa per IS e trafficanti
Il premier del governo di Tobruk, Abdullah Al Thani (nella foto), ha affermato ieri in un’intervista al quotidiano “Times of Malta” che i negoziati sotto l’egida dell’Onu potrebbero trascinarsi fino a dicembre, se non oltre, aggiungendo che il Congresso nazionale Generale (Gnc), il Parlamento di Tripoli, sta ostacolando il dialogo. “Cercano di avere un ruolo più forte nella Libia del futuro, e la stabilizzazione della Libia non farà ottenere loro alcun guadagno politico”, ha detto alludendo al Gnc.
Se le previsioni di al-Thani trovassero conferma significherebbe che nella nostra ex colonia non verrebbe varato nessun reale governo di unità nazionale per combattere con il supporto internazionale lo Stato Islamico (che sta dilagando nel Paese) e i trafficanti di esseri umani che inondano l’Italia di immigrati clandestini.
Per intenderci, sui temi che più riguardano l’Italia, non ci potrà essere nessuna autorizzazione alla missione europea Eunavfor Med per colpire i criminali sul territorio e nelle acque libiche né ci si può aspettare che sia l’ONU ad autorizzare un intervento militare che metterebbe a repentaglio gli infiniti e inconcludenti colloqui tra le parti guidati da Bernardino Leon.
Il rischio è quindi che, rispettando le decisioni dell’ONU e le ambigue indecisioni dei libici, la flotta europea sia costretta a imitare Mare Nostrum limitandosi a raccogliere clandestini affondandone in seguito i barconi.
Uno scenario che per l’Italia significherebbe, da qua a dicembre, almeno altri 100 mila clandestini superando il record di 170 mila arrivi dell’anno scorso.
(con fonte Ansa)
Foto AP e Marina Militare
Twitter @GianandreaGaian
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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.