La “kill list" di Cameron contro l'Isis

Il governo di Londra avrebbe una “Kill List” di terroristi da colpire, dopo i due britannici uccisi in Siria da un drone nell’agosto scorso e, secondo quanto scrive il Telegraph, il primo dell’elenco sarebbe ‘Jihadi John’, il cosiddetto boia dell’Isis, il 27enne londinese Mohammed Emwazi. La Ong per i diritti umani Rights Watch Uk, scrive il Guardian, ha avviato un’azione legale contro il governo chiedendo dettagli sulla cornice giuridica in cui è stata autorizzata l’uccisione mirata di cittadini del Regno Unito membri dell’ISIS  in Siria.

Il Regno Unito “non esiterebbe” a lanciare nuovi attacchi segreti coi droni in Siria qualora ci fosse una minaccia diretta alla sicurezza nazionale,  ha detto l’8 settembre il ministro della Difesa, Michael Fallon, affermando che l’uccisione mirata ad agosto di due cittadini britannici membri dell’Isis, rivelata il 7 settembre dal premier David Cameron in Parlamento, è stata ”un atto di auto-difesa perfettamente legale” e che non si poteva agire in altro modo.

La dichiarazione di Fallon non fa che accrescere la polemica su un attacco avvenuto, secondo molti, al di fuori della cornice legale e che soprattutto crea un pericoloso precedente. La pensa così Jeremy Corbyn,  nuiovo leader del Partito Laburista, che ha chiesto al premier Cameron una ”risposta adeguata” ai tanti interrogativi che la sua decisione di dare il via libera al raid in Siria ha suscitato.

Ma fortissime critiche al governo sono arrivate anche dai nazionalisti scozzesi (Snp): uno dei due jihadisti ‘eliminati’ infatti, Ruhul Amin, era residente ad Aberdeen, in Scozia. Ildeputato dell’Snp, Humza Yousaf, ha parlato di ”uccisione extragiudiziale senza processo” e chiede di comprendere come questo sia potuto avvenire e di vedere il materiale di intelligence che ha spinto Londra a prendere questa decisione.

Ma anche fra gli stessi conservatori ci sono dubbi sulla nuova linea scelta da Cameron, col timore che Londra abbia già pronta una ‘kill list’, un elenco di jihadisti da eliminare in futuro.

Reyaad Khan (nella foto a lato) , il jihadista di Isis 21enne di Cardiff, elimato il 21 agosto da un drone britannico in Siria, era la mente dell’attentato sventato lo scorso 15 agosto contro ElisabettaII e, tra gli altri, il premier David Cameron.

E’ quanto ha rivelato il conservatore Daily Telegraph. Si trattava del giorno della cerimonia in grande stile per ricordare il 70esimo anniversario della fine della II Guerra Mondiale nel Pacifico con la resa del Giappone. Indiscrezioni sull’attentato erano emerse già il 9 agosto, in uno scoop del Mail on Sunday. All’evento, durato ore nel centro di Londra, parteciparono anche il principe di Galles, erede al trono, ma per sicurezza ed irritualmente non il figlio, il duca di Cambridge, secondo in linea di successione.

Elisabetta II, che partecipò lo stesso alla cerimonia senza alcun cambiamento di programma – ennesima prova della fibra morale della sovrana – ed il governo non vollero correre rischi che la famiglia reale britannica venisse ‘decapitata’, con alla testa il piccolo principe George di soli 2 anni, affidato alle cure di un reggente.

Al di là del dibattito politico la Royal Air Force ha raddoppiato  gli attacchi contro l’ISIS in Iraq e Siria, almeno quelli  effettuati con i droni . Secondo il Financial Times la flotta di droni della RAF (10 Reaper assegnati all’Operazione Shader contro l’ISIS dopo la strsage di 30 turisti inglesi in Tunisia) ha effettuato 29 attacchi contro l’ISIS in agosto, 16 in luglio e  in media solo 12 al mese tra gennaio e giugno.

Una tendenza al rialzo confermata dai 14 raid condotti dai Reaper di Sua Maestà nella prima settimana di settembre. In aggiunta, dall’inizio dell’anno i bombardieri Tornado della RAF basati ad Akrotiry (Cipro) hanno effettuato 22 attacchi al mese in media.

Foto RAF, Reuters, Stewart News/Rex Shutterstock

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