Provaci ancora, Federica
“La missione navale Eunavfor Med può ora passare alla seconda fase, quella del contrasto operativo del traffico illecito di migranti”. Lo ha detto giovedì a Lussemburgo il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini nel vertice dei ministri della Difesa dell’Unione.
“Abbiamo completato la Fase Uno di raccolta delle informazioni, dell’intelligence e siamo pronti a passare alla fase operativa nelle acque internazionali”.
Tutto pronto quindi per impiegare la portaerei Cavour e le altre navi di Eunavfor Med per arrestare trafficanti e affondare barconi?
Neanche per idea. L’auspicio è che “possiamo prendere una decisione nelle prossime settimane” visto che quelle di questi giorni a Lussemburgo sono riunioni informali, ha precisato la Mogherini.
Il rischio è che, dopo l’ondata emotiva che ha colpito (casualmente?) l’opinione pubblica e le classi dirigenti europee in seguito alla pubblicazione della foto di Aylan al-Kurdi (il bimbo curdo affogato con il fratello mentre cercava di raggiungere la Grecia trovato morto su una spiaggia turca) molti Paesi vedano poco opportuna o politicamente scorretta l’iniziativa di dare il via alle operazioni di contrasto dei trafficanti nel timore che queste possano essere causa di altre vittime.
A conferma dello spessore dei leader europei basti pensare che anche il “duro” premier britannico David Cameron ha ammorbidito le sue posizioni sull’immigrazione clandestina dopo aver visto la foto di Aylan.
Possibile che a Londra e nei palazzi europei abbiano scoperto solo grazie a quella foto che i traffici di esseri umani (in cui la Turchia nostra “alleata” ha molte responsabilità) mietono migliaia di vittime ogni anno inclusi i bambini?
“Sono stufa dei politici che mostrano le loro emozioni. Il nostro lavoro non è quello di esprimere condoglianze o di essere scioccati, ma è quello di prendere le decisioni necessarie e far si che siano messe in atto” ha detto giovedì la Mogherini.
Del resto la settimana scorsa i 28, dopo aver ascoltato la relazione dell’ammiraglio Credendino, avevano già espresso a livello di ambasciatori il via libera a Euinavfor Med e la stessa Mogherini ha detto di aver registrato “ampio consenso” tra i partner per il passaggio alla Fase 2 “per la cattura e l’eliminazione dei barconi” e “per l’arresto dei trafficanti” in alto mare “secondo le leggi internazionali”.
Per tali operazioni, ha aggiunto la Mogherini, sarà inoltre necessaria una conferenza di ‘force generation’, visto che la Fase 2 implica la necessità di più mezzi.
In pratica ci vorranno settimane per ufficializzare un via libera che c’è già e per convincere qualche altro Paese a inviare qualche nave in più rispetto alle 4 oggi assegnate alla missione Ue.
Tempo utilissimo per i trafficanti che lo impiegheranno per massimizzare i profitti (incassi stimati da gennaio a oltre 300 milioni di euro) in questo ultimo scorcio di estate in cui il bel tempo favorisce le partenze dalle coste libiche.
La Mogherini ha specificato che Eunavfor Med “in almeno 16 occasioni avrebbe potuto catturare gli scafisti” ma in realtà, almeno in Italia, catturare scafisti non significa né metterli in galera né fermare i flussi.
Dall’avvio dell’operazione Mare Nostrum, nell’autunno del 2013, le autorità italiane hanno arrestato quasi mille scafisti, per oltre il 90 per cento liberi in attesa di giudizio e già tornati al loro proficuo lavoro.
Insomma, crimine e illegalità stanno avendo la meglio su un’Europa divisa, debole, emotivamente instabile e razionalmente labile.
Se anche l’operazione Eunavfor Med naufragasse nel nulla sarebbe una disfatta totale per quel brandello di credibilità che forse ancora resta all’Europa.
Foto: Sole 24 Ore, Marina Militare, Ansa/AP
Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.