Elettronica sale a bordo delle nuove unità della Marina Militare

 

Nel gennaio scorso ha preso il via il programma di rinnovamento della flotta che prevede la costruzione di 14 navi di nuova generazione per la Marina Militare riducendo così l’impatto determinato dalla progressiva radiazione di 30 navi che hanno raggiunto o stanno concludendo la vita operativa. Il Programma Navale si articola su quattro diverse tipologie di navi che comprendono pattugliatori polivalenti d’altura (PPA), un’unità anfibia multiruolo (LHD), un’unità di supporto logistico (LSS) e due unità polifunzionali per le forze speciali.

Nell’ambito del programma la risposta più innovativa per le esigenze operative della Marina Militare è quella data dalle unità PPA, destinate a rimpiazzare diverse tipologie di navi (fregate, corvette, pattugliatori) tenendo presente che dal 2016 anche i cacciatorpediniere classe De La Penne verranno riclassificati come fregate.

Queste unità sono piattaforme estremamente innovative, caratterizzate da un’elevata flessibilità e pensate per diverse tipologie di impiego (versione light e full combat) sia per compiti militari che di protezione civile.

I PPA con capacità duale sono stati progettati ricorrendo a tecnologie allo stato dell’arte con particolare attenzione alla componente elettronica dove per lo sviluppo e la realizzazione di un nuovo sistema di guerra elettronica integrato (IEWS- Integrated Electronic Warfare System) è stata scelta la società Elettronica, azienda leader del settore a livello mondiale.

Elettronica ha una lunga tradizione nel settore navale e ha sempre fornito sistemi ESM e poi anche sistemi attivi maturando un’esperienza che nel tempo l’ha posta ai vertici di questo settore.

Nel corso di vari programmi e soprattutto in quelli più significativi quali Orizzonte e FREMM (in cooperazione con i francesi di Thales) l’attività di Elettronica si è concentrata in particolare sulla componente attiva. Il passaggio dalla tecnologia a tubi a quella allo stato solido è stato determinante perché in termini sia di prestazioni che di tecnologia consentiva un’elevata operatività del sistema. Questo ha consentito all’azienda di acquisire un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

L’obiettivo di Elettronica, varato nel 2008, era però quello di tornare a realizzare un sistema attivo/passivo completamente sviluppato con l’idea di compiere un salto generazionale.

Fu quindi sviluppata l’idea di un sistema multiruolo chiamato Virgilius 1.0, multipiattaforma che potesse essere impiegato sia imbarcato su un aereo o elicottero che su navi o sommergibili. Si trattava di gestire il passaggio da sistemi federati dove esiste un sottosistema ESM ed un sottosistema ECM combinati in un unico cervello (passaggio da hardware contenuto a quello software oriented).

Quando il Programma Navale ha cominciato a concretizzarsi l’azienda ha focalizzato la sua attenzione su quali sarebbero stati i requisiti operativi per le nuove unità specie le PPA che come tutte le navi di nuova generazione hanno la necessità di una componente elettronica di livello molto avanzato, capace di reagire in tempi ridottissimi e con prestazioni eccellenti.

Nello sviluppare il sistema che doveva essere montato a bordo delle nuove unità, Elettronica ha fatto un ulteriore passo in avanti partendo, per quanto concerne la parte attiva, dallo sviluppo di un nuova versione chiamata Virgilius 2.0 che con modifiche significative delle prestazioni potesse essere integrato in piattaforme molto innovative come le PPA (che avranno buona parte dei sensori integrati nella tuga principale), concepito per essere interattivo con il radar ma pure per garantire capacità di guerra elettronica anche in un ambito elettromagnetico denso.

Un altro aspetto innovativo del sistema è stato dotarlo di un’unità di comando e controllo capace di sintetizzare tutte le informazioni che riceve dai suoi sensori – non solo quelli che sono sulla piattaforma ma anche quelli che possono essere remotizzati e quindi di gestire i dati (fusion data) dei sensori di bordo ed a controllo remoto per consentire una picture di guerra elettronica. L’azienda  ha poi fatto un altro passo in avanti per ritornare a coprire il segmento delle ESM di comunicazione.

Nella suite integrata delle PPA la composizione prevede RESM (Radar Electronic Support Counter-Measure) RECM (Radar Electronic Counter-Measure) e CESM (Communication ESM). Il tutto viene integrato nell’unità centrale di comando e controllo che viene chiamata EWMU (Electronic Warfare Management Unit) che riceve e sintetizza tutte le informazioni percepite sia in campo radar che nel campo delle comunicazioni.

Altro investimento importante è stato fatto nel settore ECM dove impiegando nuove tecnologie nei moduli ricetrasmettitori ha fatto in modo che le antenne hanno un peso di 250 chili rispetto alla tonnellata di quelle montate sulle FREMM. Il concetto è modulare per cui, se si dovesse procedere ad azioni di electronic attack, la potenza delle antenne può essere portata da autodifesa della nave a protezione di obiettivi di elevato valore come ad esempio una portaerei oppure ad azioni di disturbo.

In sostanza il cuore del sistema integrato di guerra elettronica può essere considerato come un’evoluzione del Virgilius per consentire prestazioni elevatissime nei differenti domini di guerra elettronica e per garantire un’analisi puntuale dei diversi scenari operativi che la nave dovrà affrontare.
Da sottolineare poi come questo equipaggiamento sia stato concepito tenendo in considerazione l’interoperabilità degli altri sistemi di bordo per ridurre al minimo gli effetti di interferenza.

L’IEWS si compone di un’unica unità multifunzionale di sorveglianza e l’unità centrale di comando e controllo potrà gestire anche la DLS (Decoy Launching System) per garantire una precisa compilazione del quadro tattico. Si prevede che il sistema possa ampliare le proprie capacità verso altre forme di minaccia come ad esempio quelle all’infrarosso.

Anche nel settore della logistica è stato lanciato un approccio nuovo che consente al sistema di essere collegato con cavo o wireless con un tablet che al suo interno ha tutte le librerie necessarie al suo funzionamento e l’operatore è in grado di eseguire una diagnostica puntuale e indicare le procedure necessarie per risolvere le diverse problematiche. Rimane nel cassetto, almeno per ora, l’adozione di algoritmi per contrastare la minaccia cyber.

Foto: Marina Militare, Fincantieri e Navy Recognition

Federico CerrutiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.

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