Il giallo dei volontari russi in Siria

ANSA – E’ giallo sui volontari russi in Siria, come pure sulla reale consistenza degli uomini dell’intelligence di Mosca, mentre fioccano le ipotesi di una possibile replica del modello d’intervento in Ucraina da parte del Cremlino, tra ambiguità e dissimulazione.

Mosca continua a negare piani per operazioni di terra e l’intenzione di incoraggiare presunti ‘volontari’ russi a partire per la Siria, anche se Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha sottolineato che “le organizzazioni di volontari esistono in tutto il mondo e agiscono in modo indipendente”.

A scalpitare, in particolare, è il leader ceceno Ramzan Kadyrov (nella foto sotto), che si è già detto pronto a mandare i suoi uomini in Siria a combattere, ma non senza il permesso di Putin. Centinaia di militari ceceni erano già corsi in aiuto dei ribelli filorussi del Donbass e in quell’occasione il Cremlino -accusato dall’Occidente di inviare armi e propri soldati in Ucraina – era stato piuttosto indulgente.

Ad evocare come “probabile” un flusso di volontari russi in soccorso dell’esercito di Assad, in parte gli stessi che hanno combattuto nell’Ucraina dell’est, era stato nei giorni scorsi l’ammiraglio Vladimir Komoyedov, capo della commissione Difesa della Duma, il ramo basso del parlamento russo. Mercenari, aveva precisato, attratti anche dai soldi, pare 50 dollari al giorno.

Se il Cremlino ha deciso di adottare la recente esperienza in Ucraina come modello per l’attuale operazione in Siria l’ambiguità resterà, anche per la difficoltà di verifiche indipendenti sul terreno. Le reti americane Cnn e Nbc segnalano intanto lo spostamento di truppe e di artiglieria russe dalla costa verso l’interno della Siria, in particolare verso Hama.

Anche la Nato e il Pentagono tendono ad accreditare una discreta presenza militare russa in Siria. Secondo fonti della difesa Usa, vi sarebbero almeno 800 soldati di terra russi nell’ambito di un contingente di 1400 uomini destinati a far volare 28 jet Sukhoi.

I ‘Marines del Mar Nero’, secondo l’analista Jeffrey White, appartengono alla 810a Brigata di fanteria navale di Sebastopoli e alla 363/ma Brigata di fanteria navale.

Al momento sono impiegati per proteggere le basi russe sulla costa alawita – Latakia e Humaymin – ma potrebbero rapidamente trasformarsi in avanguardia dell’offensiva di terra che Damasco ha appena lanciato.

Altre fonti ben informate parlano dell’arrivo a Damasco di un distaccamento dell’intelligence militare russa (Gru) ora al lavoro con i colleghi siriani e della presenza delle misteriose forze speciali Zaslon (in russo ‘schermo, copertura’) che invece fanno capo ai servizi segreti russi Svr, preposti alle operazioni all’estero.

A fine settembre un report pubblicato dalla Jane’s Intelligence Review ha rivelato che l’intelligence militare russa a Damasco lavora all’interno del palazzo del ministero siriano della Difesa nella centralissima piazza degli Omayyadi e che gli uomini di Zaslon fanno base a meno di cinque chilometri dai colleghi, dentro l’ambasciata russa. In passato i guerriglieri siriani alla periferia della città hanno preso di mira entrambi i luoghi con i mortai.

Foto: Oryx Blog, AP, Corbis/Sole 24  Ore

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