Ex-Guantanamo, risarcito da Londra, si unisce all’Isis

Un sospetto terrorista che aveva ricevuto dal governo britannico un maxi risarcimento per i maltrattamenti subiti nei due anni di prigionia nel carcere di Guantanamo ha lasciato la Gran Bretagna un anno e mezzo fa per unirsi all’Isis in Siria. Jamal al-Harith, riporta il tabloid britannico Daily Mail, era stato arrestato dai soldati americani in Afghanistan nel 2002 e poi spedito a Guantanamo perché sospettato di essere vicino ai talebani.

Rilasciato nel 2004 al Harith, che si era sempre dichiarato innocente, decise di fare causa al governo di Londra sostenendo che gli agenti britannici fossero a conoscenza o addirittura complici dei maltrattamenti subiti nel carcere di massima sicurezza americano. Ottenuto un risarcimento da un milione di sterline (circa 1,4 milioni di euro) di lui si sono perse le tracce.

Fino alla notte scorsa quando Shukee Begum, la donna di 33 anni che era partita per la Siria con i suoi cinque figli, ha rivelato in diretta tv sul Channel 4 di essere la moglie di Harith e che il suo viaggio verso l’Isis era un tentativo di riportare a casa il marito.

La donna, che non è riuscita a trovarlo, ha raccontato i suoi dieci mesi da ostaggi nelle mani di gruppi diversi fino a quando il mese scorso è stata liberata dal Fronte al-Nusra, la branca siriana di al Qaeda.

Negli anni scorsi quasi tutti i prigionieri di Guantanamo liberati sono confluiti in gruppi jihadisti e molti di loro sono poi stati uccisi in Afghanistan e altri Paesi dalle forze statunitensi o britanniche.

(con fonte ANSA)

Foto: daily Mirror e Jihad Watch

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