Ankara annulla il contratto per l'antimissile cinese

La Turchia ha annullato un pre-contratto da 3,4 miliardi di dollari siglato nel 2013 con un’azienda cinese per la fornitura di issili terra-aria alle sue Forze armate. Lo riporta la Cnn Turk.

La decisione sarebbe ufficialmente legata alla mancata condivisione di alcuni sviluppi tecnologici da parte della compagnia di Pechino, la Cpmiec.

L’accordo aveva suscitato perplessità tra i partner Nato della Turchia, che avevano tra l’altro evidenziato l’incompatibilità dei sistemi missili cinesi HQ-9 (derivati dagli S-300 russi) con l’integrazione nella rete di difesa aerea dell’Alleanza Atlantica.

La Cpmiec era inoltre stata colpita da sanzioni Usa per presunte forniture di armamenti a Iran e Siria durante periodi di embargo internazionale.

L’annullamento del contratto con i cinesi potrebbe riaprire i giochi per MBDA che aveva riscosso successo in Turchia con il sistema antiaereo e antimissili balistici SAMP/T che avrebbe ottenuto il maggior gradimento da parte dei militari turchi.

Foto CPMIEC

 

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