Pyongyang ha testato (forse) la Bomba H

La Corea del Nord ha annunciato di aver effettuato “con successo” un nuovo test nucleare con una bomba all’idrogeno alle 10 ora locale, le 2.30 del mattino in Italia. Il test sarebbe stato effettuato a Punggye-ri, nell’est del Paese nota per essere l’area per gli esperimenti nucleari di Pyongyang. La notizia è stata comunicata da un’annunciatrice della tv statale, seguita su un megaschermo da una folla di nordcoreani nel piazzale della stazione della capitale.

La televisione di Stato nordcoreana ha chiarito che l’ordigno è stato “miniaturizzato”. Con “lo storico successo della nostra bomba H, noi raggiungiamo i ranghi degli stati nucleari avanzati”.
Poco prima le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, vicino Punggye-ri,  sito nucleare unicato in una regione isolata e montagnosa del nord-est del Paese, a circa 100 chilometri dalla frontiera con la Cina e 200 dal confine russo.

“Abbiamo effettuato con successo un test nucleare per difenderci dagli Stati Uniti”, si legge nel comunicato ufficiale. “Se gli Usa non violeranno la sovranità della Corea del Nord non useremo l’arma nucleare”, è scritto ancora.

Se confermato sarebbe il quarto test nucleare effettuato da Pyongyang, il primo con una bomba all’idrogeno. Secondo 007 sudcoreani potrebbe però trattarsi di una bomba atomica, quindi meno potente.

Gli esperti sostengono che ci vorranno “giorni o settimane” per stabilire la veridicità del test, tuttavia la reazione dei paesi più vicini alla Corea del Nord dalla Cina al Giappone è stata immediata. “Ferma opposizione” da Pechino, mentre per il premier giapponese Shinzo Abe si tratta di una violazione degli accordi presi presso il Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Seul ha fatto sapere di voler consultarsi con gli alleati e le potenze regionali per mettere la Corea del Nord di fronte alle conseguenze del suo gesto. Condanne unanimi anche da Gran Bretagna e Francia che chiedono un intervento della comunità internazionale.

Intanto il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha convocato un vertice straordinario per oggi pomeriggio e il capo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per il Trattato sul bando dei test nucleari, Lessina Zerbo, ha dichiarato che il test se confermato, sarebbe una violazione e una grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.
La Casa Bianca ha promesso una reazione “appropriata” alle “provocazioni” di Pyongyang. Ha tuttavia chiarito di non poter confermare che si tratti effettivamente di una bomba all’idrogeno.

Una bomba all’idrogeno, o bomba termonucleare, utilizza la tecnica della fusione nucleare e produce un’esplosione molto più potente di una deflagrazione dovuta alla fissione, generata da uranio o plutonio.

L’annuncio di un nuovo test atomicotorna a far innalzare la tensione nel penisola coreana. Gli analisti concordano sul fatto che il regime nordcoreano con ogni probabilità ha effettivamente condotto un qualche tipo di esplosione nucleare, ma sono scettici sull’affermazione che si sia trattato di una “bomba a idrogeno”.
Gli esperti osservano che i dati tellurici registrati indicano che la violenza dell’esplosione è stata decisamente al di sotto di quella che ci si aspetterebbe da una bomba a idrogeno e interpretano questo dato con la valutazione che il regime nordcoreano non è riuscito a completare la seconda fase dell’esplosione a idrogeno.

In realtà molto dipende dalle realòi capacità, difficili da accertare, di miniaturizzare gli ordigni atomici. Aspetto di grande portata non solo per effettuare test a portata ridotta ma anche per poter imbarcare le testate atomiche sui missili lanciabili da sottomarini (capacità testata l’anno scorso) molto più difficili da individuare e da tenere sotto controllo rispetto alle rampe di lancio terrestri.

La Corea del Nord aveva realizzato finora tre test nucleari tra il 2006 e il 2013 (i primi due molto probabilmente con bombe al plutonio a bassa resa; il terzo con una bomba all’uranio forse con un dispositivo miniaturizzato) e lo scorso anno ha annunciato di aver messo a punto una bomba a idrogeno.

Christopher Hill, l’ex capo negoziatore americano per i colloqui a sei sulla denuclearizzazione della Corea del Nord, ha rilevato che il regime sta continuando il suo programma di esperimenti a dispetto della comunità internazionale.

L’esplosione segna un nuovo ribasso nelle relazioni tra la Corea del Nord e la Cina, per decenni il suo principale sostenitore e che ha fatto sapere di non essere stata preventivamente informata del test atomico.

Pechino ha subito condannato formalmente il test e questo indica che la pazienza del potente vicino si sta esaurendo perché considera il regime un elemento di instabilità nella Penisola Coreana, dove la Cina ha forti relazioni commerciali con la Corea del Sud e un elemento di destabilizzazione per l’intera area del Pacifico Occidentale dove certo non mancano i motivi di tensione tra la Cina e i suoi vicini e dove Pechino vorrebbe imporre la sua leadership.

Il test è stato effettuato a soli due giorni dal compleanno del giovane dittatore Kim Jong-Un, che forse utilizza l’arma atomica anche per consolidare il suo prestigio interno dopo le numerose epurazioni attuate da quando è salito al potere nel 2011.

L’8 gennaio si aprirà inoltre il Congresso del Partito dei Lavoratori, il primo in 35 anni in cui potrebbero emergere anche posizioni dissenzienti da quelle di Un.

(con fonti Reuters, AGI, Ansa, AP)

Foto: Tv e  KCNA

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