«Giallo» sul rinvio della missione in Turchia
di Alberto Negri da Il Sole 24 Ore del 14 febbraio 2016
Prima notizia. Turchia e Arabia Saudita annunciano operazioni aeree e di terra contro l’Isis ma la prima cosa che fa Ankara è bombardare i curdi siriani, gli eroi di Kobane per intenderci, teoricamente alleati oltre che di Mosca e di Assad anche degli Usa. Gli Stati Uniti si lamentano con Mosca perché colpisce anche l’opposizione legittima ad Assad. Noi forse ci dovremmo lamentare con gli Stati Uniti perché hanno provocato questo disastro mediorientale.
E come Nato dovremmo adesso schierarci con Erdogan e i sauditi fautori dell’islam wahabita e sponsor dei jihadisti? Questi la guerra ai combattenti del Califfato non l’hanno mai fatta, casomai li hanno favoriti e appoggiati. Ma dall’Occidente viene solo un silenzio complice. Seconda notizia.
Le operazioni a Cizre sono concluse.Così il ministro degli Interni turco, Efkan Ala, ha annunciato la fine della campagna militare contro la città curda nella provincia sudorientale di Sirnak.
Un’operazione “di successo”, dice il ministro. Poche parole che oscurano i massacri di civili compiuti dal 14 dicembre quando il coprifuoco è diventato ininterrotto e il destino della città è stato deciso dall’esercito. Cizre è distrutta, demolita, è una città fantasma.
Piange centinaia di morti, molti uccisi nelle ultime settimane, dentro palazzi assediati dalle truppe turche dove avevano trovato rifugio 149 persone che non avevano niente a che fare con il Pkk.
Aumenta così il bilancio che Amnesty International aveva reso pubblico: 150 i civili uccisi che ora potrebbero essere il doppio.
Tra loro decine di donne e bambini. E anche qui un fragoroso silenzio.
Terza notizia. «Smentisco in modo assai netto – afferma Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Esteri della Camera – che la ragione per cui è stata rinviata e non annullata la missione della Commissione Esteri in Turchia derivi dalla presenza in essa dell’onorevole Palazzotto e dalle sue ben note posizioni per ciò che riguarda i rapporti tra la Turchia e i curdi.
Qualcuno cerca di montare un caso politico su una questione che di politica ha assai poco ma che deriva solo da ragioni funzionali».
Prendiamo atto che l’onorevole Erasmo Palazzotto per avere protestato contro i massacri dei civili sarà sostenuto con forza e decisione nei confronti delle responsabili autorità turche. Ma qui, cari parlamentari, di fare polemica nessuno ha voglia: qui si contano i morti.
Foto YPG e Aeronautica Turca
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