I salafiti sauditi hanno estremizzato l’islam in Belgio
L’Islam conservatore di stampo salafita, che è stato introdotto nelle moschee del Belgio dall’Arabia Saudita, viene additato da alcuni osservatori come uno dei fenomeni all’origine degli attentati di Bruxelles. Lo spiega oggi (semmai in Europa qualcuno non lo sapesse già) un articolo del Washington Post.
La Grande Moschea della capitale belga è stata costruita nel 1978 su un terreno donato dal monarca belga di allora a quello saudita ed è da allora il centro dell’attività islamica nel paese. Un documento diplomatico statunitense del 2007, svelato da Wikileaks, spiegava come l’ambasciata saudita a Bruxelles distribuisse copie del Corano alla miriade di moschee che sorgono nel Paese europeo, come finanziasse la loro manutenzione e come Riad abbia investito nella formazione degli imam che guidano la preghiera in centinaia di moschee del Belgio e di tutta Europa.
La dottrina salafita che Riad ha introdotto nelle moschee del Paese europeo era inizialmente in contrasto con quella più moderata della comunità musulmana arrivata in Belgio negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto di origine marocchina e turca. In particolare la comunità marocchina seguiva una scuola dell’Islam “molto più tollerante e aperta di quella di musulmani di altre regioni, come l’Arabia Saudita”, ha spiegato di recente il politico belga George Dallemagne.
“Tuttavia – ha continuato Dallemagne – molti di loro sono stati re-islamizzati dal clero salafita e da insegnanti della Grande Moschea. Alcuni marocchini hanno anche ricevuto una borsa per andare a studiare a Medina”. Non è un caso che la maggioranza dei belgi partiti per la Siria per combattere nelle file del sedicente Stato islamico (Is) sia di origine marocchina.
Da un documento saudita svelato da Wikileaks è emerso che ad aprile 2012 il governo belga ha costretto le autorità saudite a rimuovere il direttore della Grande Moschea, Khalid Alabri, dipendente dell’ambasciata saudita sospettato di fare propaganda di un messaggio estremista analogo a quello seguitoall’Is.
“Oggi a Bruxelles il 95% dei corsi di Islam offerti ai musulmani sono tenuti da giovani formati in Arabia Saudita – ha spiegato in una recente intervista Michael Privot, direttore della “Rete europea contro il razzismo” con sede a Bruxelles. Vale la pena ricordare che Riad non è solo considerata un alleato dell’Occidente ma è oggi il maggiore acquirente di armamenti europei.
Tra i musulmani c’è una grande volontà di conoscere meglio la loro religione, ma gran parte dell’offerta arriva da un Islam salafita molto conservatore sponsorizzato dall’Arabia Saudita. Altri paesi non sono in grado di garantire agli studenti un’offerta altrettanto vasta”.
Il problema non riguarda solo il Belgio. “In tutto il mondo le moschee wahabite sono finanziate dall’Arabia Saudita – ha spiegato di recente il politico tedesco Sigmar Gabriel.
In Germania molti islamisti pericolosi arrivano da quell’ambiente”. Riad ha comunque sempre negato di sostenere l’estremismo ed è dichiaratamente in lotta contro lo Stato Islamico anche se, secondo un sondaggio eseguito nell’estate 2014.
Subito dopo la proclamazione del Califfato, il 92 per cento del campione di cittadini sauditi affermò che l’Islam praticato dall’Isis era conforme ai precetti coranici e non un’aberrazione.
Dopo gli attacchi di Bruxelles, re Salman ha rivolto un messaggio di condoglianze a re Filippo, condannando con forza ogni forma di violenza.
(con fonte Aki/Adnkronos)
Foto Reuters e AP
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