Il generale Preziosa lascia a Vecciarelli il vertice dell’AM
“Il Consiglio dei ministri su proposta del ministro della difesa Roberta Pinotti, ha conferito l’incarico di Vice Comandante generale dell’Arma dei carabinieri al generale di Corpo d’armata Antonio Ricciardi e ha nominato il generale di squadra aerea Enzo Vecciarelli Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare”.
E’ quanto si legge nel comunicato di palazzo Chigi. Il Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli (nella foto a sinistra) è stato nominato un giorno dopo la decadenza ufficiale del mandato del generale Pasquale Preziosa che il 21 marzo ha raggiunto i limiti d’età.
Un ritardo nella nomina mai verificatosi prima e che ha indotto molti osservatori a interpretarlo come una dimostrazione dello scarso interesse del governo Renzi per le Forze Armate.
Non si tratta dell’unico “record” per il generale Preziosa (nella foto a fianco) destinato a diventare Capo di stato maggiore della Difesa in base alla consueta alternanza tra le tre Forze Armate, mandata però in soffitta dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che nel Libro Bianco ha stabilito la predominanza dell’autorità politica nella scelta dei vertici militari.
Probabile che Preziosa, al quale per quell’incarico è stato preferito l’alpino Claudio Graziano, abbia pagato lo zelo con cui si è prodigato nel cercare di far ottenere alle imprese italiane il massimo ritorno possibile nel programma F-35 tenendone alta la visibilità in una fase in cui il governo preferiva il basso profilo su un tema politicamente così scottante.
Preziosa, che tra l’altro ha gestito l’impegno dell’Aeronautica in Iraq e la messa a punto di un eventuale intervento in Libia, ha svolto un ruolo senza precedenti nel sostenere l’industria aerospaziale italiana favorendo come nessun altro prima l’export.
Grazie agli ottimi rapporti personali instaurati con i vertici militari soprattutto in Medio ed Estremo Oriente, il generale Preziosa è stato probabilmente il principale artefice del contratto per i cacciabombardieri Typhoon al Kuwait, emirato che invia i suoi piloti a formarsi in Italia.
Un contratto di cui si attende ancora la firma ma che potrebbe aprire nuove prospettive per l’export dei Typhoon in Qatar e probabilmente degli M-346 Master in alcuni Paesi del Medio Oriente, inclusa l’Arabia Saudita.
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