Il Califfo si prepara ad abbandonare Raqqa?

AdnKronos/Aki – L’organizzazione dello Stato Islamico (Is) nella città siriana di Raqqa, la roccaforte del sedicente ‘califfato’, “ha ritirato tutti i suoi combattenti stranieri, mantenendo sul posto solo i capi”. E’ quanto dichiara ad Aki-Adnkronos International un attivista di Raqqa, secondo il quale questa mossa giunge in previsione di una “possibile ritirata totale dell’Is dalla città” e di un “possibile spostamento in direzione dell’Iraq”.

La fonte, che ha chiesto di rimanere anonima per motivi di sicurezza, precisa che “i leader rimasti sono tutti stranieri, e precisamente arabi, ma non siriani, mentre tutti i jihadisti stranieri sono stati allontanati dalla città negli ultimi dieci giorni”. “Questa mossa facilita all’Is un ritiro veloce da Raqqa nel caso fosse necessario”, spiega ‘attivista.

Palmyra271 In questo caso l’Is “non dovrà fare altro che far sparire i capi stranieri e così la città sembrerà essere stata abbandonata, eccetto i combattenti siriani che non si possono spostare senza l’ordine dei loro capi”, prosegue l’attivista, secondo il quale ad ogni modo è probabile che “in assenza dei leader stranieri” i combattenti siriani “si dilegueranno”.

Non sembrano mancare le difficoltà anche tra le forze che sostengono il regime di Bashar Assad che stanno mettendo all’angolo lo Stato Islamico.

“Combattenti afghani e iraniani controllano alcuni quartieri a ovest della città di Tadmor”, ossia l’antica Palmira, nella Siria centrale, che il 24 aprile le forze governative e le milizie sue alleate hanno ripreso dopo che lo scorso
anno era caduta nelle mani dell’organizzazione dello Stato islamico (Is).

13930323000262_PhotoI-1E’ quanto dichiarano ad Aki-Adnkronos International attivisti siriani locali, precisando che queste milizie afghane e iraniane “hanno appoggiato le forze del regime” nella ‘liberazione’ di Palmira. Questi combattenti “si sono impossessati di questi quartieri e vi hanno stabilito le loro basi”, rivelano gli attivisti, sottolineando che “né le forze del governo né le sue milizie entrano in queste aree”controllate da iraniani e afghani, “nessuno dei quali parla arabo”.

Quanto all’appartenenza dei combattenti, gli attivisti ipotizzano che facciano parte del “Battaglione dei Fatimidi controllato dai pasdaran, che lottano al fianco del regime e delle sue milizie” e nel quale sono reclutati sciiti afghani di etnia hazara vicini all’Iran, addestrati e armati dai pasdaran per combattere in Siria come mercenari o in cambio della residenza delle loro famiglie in Iran.

Foto AFP, Sana e Stato Islamico

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