Presentata la Seafuture Maritime Technologies
E’ stata presentata il 6 aprile a Roma, presso l’Associazione Stampa Estera, la rassegna Seafuture & Maritime Technologies che si terrà presso la base navale di La Spezia dal 24 al 27 maggio 2016. Si tratta di una manifestazione giunta alla sua 5a edizione e che si pone l’obiettivo di costituire la piattaforma – a livello nazionale e internazionale – di business e confronto tra i players dell’economia del mare, la Marina Militare e le piccole e medie imprese (PMI) di un settore sempre più strategico; alla manifestazione saranno presenti i rappresentanti di marine militari estere (si parla di 54 invitate).
La presentazione aveva lo scopo di anticipare le linee guida della manifestazione che sarà una sorta di hub dove si potranno confrontare le realtà delle grandi imprese, armatori navali, cantieri, shipping, nautica con quelle delle PMI del settore e con la Marina Militare che da sempre supporta le imprese nazionali sia nell’ambito della costruzione che della manutenzione delle navi militari.
L’edizione 2016 della Seafuture&MT si appresta ad affrontare tematiche relative non soltanto con le tecnologie più innovative ma anche per trattare temi di attualità come ad esempio il futuro degli Arsenali della Marina che possono rappresentare un poderoso volano per la nostra economia valorizzando le potenzialità delle infrastrutture della forza armata sino a farli diventare dei siti duali e produttivi.
Non a caso uno dei temi della manifestazione è proprio quello del refitting, settore in cui possono rientrare quelle navi dismesse dalla Marina che pur essendo datate mantengono un elevato valore aggiunto e quindi molto appetibili per tutte quelle marine estere con un budget limitato.
Il refitting potrebbe essere quindi un valore aggiunto per l’attività degli arsenali in quanto il refitting da parte del sistema industriale italiano esercita un forte appeal. Come è stato sottolineato nel corso della presentazione l’obiettivo della Seafuture&MT è il primo evento nel Mediterraneo che affronta globalmente le tematiche della politica marittima integrata e si base sulla strategia Blue Growth le cui parole chiave sono blue economy (economia del mare), nuove tecnologie, dual use, refitting e sustainability puntando a far riconoscere all’Italia il ruolo strategico che le spetta nel Mediterraneo.
Non è un salone nautico ma una piattaforma i grado di creare condizioni di business e uno dei principali obiettivi è quello di sostenere proprio l’economia del mare mentre per le PMI l’obiettivo è quello di creare un terreno fertile per creare aggregazione per favorire un processo di crescita e di internazionalizzazione in una cornice di cultura nuova.
“L’obiettivo è quello di mettere intorno ad un tavolo tutti gli attori che ruotano intorno all’economia del mare. La Marina Militare dove c’è la possibilità di far crescere la cultura della marittimità è presente” ha detto dell’ammiraglio Camerini, Comandante Marittimo Nord (nella foto a sinistra).
“ Tre i temi principali che la Forza Armata svilupperà durante il Sea Future 2016: nuove tecnologie, reffitting, Dual Use”.
Camerini ha sottolineato l’impegno della Marina Militare che non può esimersi dal dare supporto alle imprese nazionali e che non può mancare ad eventi che favoriscono la cultura marittima anche in considerazione del fatto che nel nostro paese pochi si rendono conto dell’importanza dei traffici marittimi (blue economy).
L’ammiraglio ha accennato anche a quelle realtà delle basi in cui sono presenti arsenali come La Spezia, Taranto e Augusta e ha tracciato i temi principali per la Marina quali le nuove tecnologie (unità classe Orizzonte e FREMM e le nuove unità per la Marina) e il retrofitting delle unità che andranno in disarmo mentre si spera che alcune delle marine estere invitate possano essere interessate all’acquisto di nuove navi o di sistemi imbarcati.
Si è accennato a navi vecchie ma il cui scafo presenta ancora margini di impiego per molti anni a venire e il loro ammodernamento potrebbe fornire lavoro alla nostra cantieristica.
A La Spezia sono state restituite a Fincantieri due corvette classe Minerva che una volta retrofittate saranno consegnate alla Guardia Costiera del Bangladesh a cui farebbero seguito altre due unità dello stesso tipo.
Si spera che molte marine siano interessate alle unità classe Maestrale (ricordiamo che quattro fregate sono state ammodernate e quattro non ammodernate e queste ultime potrebbero essere offerte in disponibilità alle marine estere con un portafoglio ridotto. Un processo che potrebbe interessare anche le fregate/pattugliatori classe Soldati, due cacciamine classe Lerici e altre quattro corvette sempre della classe Minerva).
Camerini ha poi ricordato come gli arsenali da poco hanno avuto un rilancio in termini di finanziamento per cercare di razionalizzarli e rendere efficienti officine ed è stato ricordato un accordo tra Marine Nationale, Oto Melara e l’officina artiglierie dell’arsenale di La Spezia per i cannoni delle unità Orizzonte francesi che saranno revisionati all’interno dell’arsenale spezzino.
“Seafuture può lanciare un messaggio di speranza al Paese perché esprime bene le nostre potenzialità in termini di sviluppo, innovazione e competitività” – afferma il presidente dell’Autorità portuale e del Distretto ligure delle tecnologie marine, Senatore Lorenzo Forcieri , già sottosegretario alla Difesa dell’ultimo governo Prodi (nella foto a lato).
“Questa quinta edizione vuole mettere a sistema tutte le eccellenze italiane legate al mare in particolare la ricerca scientifica e tecnologica che tanto può contribuire ad aumentare la nostra competitività. Se accresciamo la nostra capacità di fare sistema possiamo rivendicare il ruolo strategico che l’Italia ricopre nel Mediterraneo, non solo grazie alle operazioni di solidarietà internazionale e di difesa dei confini dell’Unione Europea, ma anche per la sua forza economica”.
La Seafuture&Maritime Technologies 2016 vedrà la presenza, tra gli altri, di FCA, Fincantieri, Finmeccanica, ELT, Intermarine, MBDA, CABI CATTANEO, CNT insieme ai consorzi PMI dei distretti tecnologici e poli industriali di La Spezia, Taranto, Augusta e Torino.
Foto: Marina Militare e Autorità portuale La Spezia
Federico CerrutiVedi tutti gli articoli
Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.