Il nuovo piano francese contro il jihadismo

Il primo ministro francese Manuel Valls ha annunciato ieri un ampio piano per contrastare la radicalizzazione dei giovani musulmani nel Paese. Si tratta di 79 misure, fra cui spicca la costituzione di una decina di “Centri di cittadinanza e reinserimento” per riportare alla vita civile giovani radicalizzati o jihadisti pentiti tornati dalla Siria.

Tra le altre iniziative vi sarà una maggiore attenzione al contrasto dell’indottrinamento di nuove reclute jihadiste in carcere e una maggiore attenzione sulle persone che hanno accesso a siti sensibili per la sicurezza.

La lotta contro la radicalizzazione dei giovani musulmani francesi “è la sfida della nostra generazione”, ha sottolineato Valls, presentando il piano.

Secondo Le Figaro, in Francia vi sono 9.300 persone sospettate di essersi radicalizzate e 627 che sono partite per combattere nelle fila dello Stato Islamico in Siria e in Iraq.

Grazie al numero verde istituito nel 2014 per le famiglie di giovani a rischio radicalizzazione sono già stati segnalati 4.600 casi. Come ha anticipato il quotidiano Le Parisien, si tratta di misure divise in tre capitoli: individuazione dei soggetti a rischio, protezione e sanzioni.

Nella categoria individuazione dei soggetti a rischio sono previsti maggiori finanziamenti al numero verde creato per segnalare giovani dai comportamenti sospetti, ma anche un nuovo ciclo di formazione per gli insegnanti della scuola pubblica in funzione anti-jihad, controlli rafforzati sull’insegnamento a domicilio e presso le associazioni o i club sportivi.

Protezione: l’esecutivo vuole creare un apposito registro di chi prende l’aereo, sul modello del Pnr europeo, ma anche rafforzare i controlli di chi accede a siti sensibili (come aeroporti e centrali nucleari).

Gli 007 attivi nelle prigioni dovranno inoltre rafforzare la cooperazione con gli altri servizi e potranno ricorrere a metodi intrusivi. Potenziati anche i controlli della propaganda jihadista sul web.

Quanto alle sanzioni, ogni regione dovrà aprire un centro di reinserimento degli individui a rischio entro il 2017.

Il primo a Beaumont-en-Véron, nel dipartimento francese dell’Indre-et-Loire, dovrebbe accogliere una trentina di persone in via di radicalizzazione. Previsto inoltre il principio di una “reale condanna all’ergastolo” per i terroristi.

Il piano Valls è finanziato con un budget di 40 milioni di euro che raddoppieranno per implementare questa e altre misure.

Gli stanziamenti rappresentano un aumento sostanziale al finanziamento iniziale di 20 milioni di euro promessi dal governo sulla scia degli attacchi dello scorso anno da parte di cittadini francesi radicalizzati.

“Ogni epoca ha le sue sfide. La lotta contro il jihadismo è la grande sfida della nostra generazione” ha scritto Valls su Twitter.

(con fonti Adnkronos, ANSA e Il Velino)

Foto: Askanews, EMA e AFP

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