Il governo danese ha scelto l’aereo da combattimento F-35A dell’americana Lockheed Martin per rimpiazzare la flotta di vecchi F-16 risalenti agli anni ’80 e impiegati in azioni belliche in Iraq, Afghanistan, Libia e attualmente contro lo Stato Islamico.

Lo ha annunciato il 12 maggio il primo ministro, Lars Loekke Rasmussen (nella foto sotto col ministro della Difesa Peter Christensen) che si è espresso a favore dell’acquisto di 27 aerei F-35A Lightning II.

La decisione del governo di centrodestra danese era ampiamente attesa poiché la Danimarca è tra i Paesi alleati che hanno contribuito allo sviluppo dell’F-35, anche se i concorrenti Eurofighter Typhoon e Boeing F/A-18E(F Super Hornet avrebbero offerto maggiori certezze in termini di costi di acquisto e gestione e di capacità multiruolo, specie ora che l’F-35 pare lontano dall’aver risolto i suoi problemi di sviluppo.

Il governo puntava ad acquisire 30 nuovi velivoli per rimpiazzare in rapporto 1:1 i 30 F-16 oggi in servizio mentre l’opposizione di centro-sinistra vorrebbe limitare la commessa a non più di 18/24 velivoli da combattimento.

La scelta dell’F-35 deve ora venire approvata dal Parlamento danese anche nei termini finanziari che prevedono un costo di 2,7 miliardi di euro per i velivoli che entreranno in servizio tra il 2021 e il 2025.

Christensen ha sostenuto che il costo totale di mantenimento della flotta di F-35 nel suo ciclo di vita stimato 30 anni sarà di 56,4 miliardi di corone (8,7 miliardi di dollari) ma secondo fonti indipendenti sarà in realtà circa il doppio considerando ricambi, aggiornamenti e manutenzione.

Stime difficili da effettuare non solo in Danimarca ma in tutti i Paesi che hanno aderito al propgramma poiché non c

Secondo il sondaggio del sito d’informazione politica Altinget solo un quarto degli elettori è a favore della spesa per rinnovare la componente da combattimento delle forze aeree.

Foto Lockheed Martin e Jens Astrup