ANKARA: LE ARMI USA PER I CURDI IN MANO AL PKK

Alcuni armamenti forniti dagli Usa alle milizie curdo-siriane del PYD per combattere contro l’Isis sono finite nelle mani del PKK, il Partito curdo dei lavoratori che si batte contro le forze di Ankara nel sud della Turchia.

A lanciare l’accusa è il premier di Ankara, Binali Yildirim, citando come presunta prova il sequestro di armamenti in un’operazione anti-PKK a Nusaybin, nel sud-est al confine con la Siria.

Tra questi, sostiene il governo turco, “c’erano lanciamissili anticarro di fabbricazione americana e svedese “, un chiaro riferimento al lanciarazzi anticarro Bofors AT-4 adottato da US Army e Marines e ceduti alle milizie curde in Iraq e Siria.

Il Pentagono ha però negato di essere a conoscenza di qualsiasi consegna al PKK di armi fornite all’YPG, le forze di protezione popolare, braccio arnmato del Partito Democraticico Curdo di Siria (PYD).

Sia Ankara che Washington considerano il PKK un’organizzazione terroristica, ma gli Stati Uniti si rifiutano di definire allo stesso modo i curdi-siriani del PYD, come invece fa la Turchia.

Del resto il conflitto siriano ha già evidenziato in questi anni numerosi casi di forniture di armi dirette ufficialmente ad alcune milizie ma poi finite in mano ad altre.

E’ il caso dei convogli di armi turche destinate ai “ribelli moderati siriani” ma finite in mano a Isis e Fronte al-Nusra (qaedista) o dei fucili e lanciagranate croati acquistati dalla CIA e pagati dai sauditi che hanno armato le forze dell’Isis.

(con fonte Ansa)

Foto Us Army e YPG

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