BRACCIO DI FERRO ALLE SENKAKU TRA TOKYO E PECHINO
Tokyo (AsiaNews) – Il governo giapponese ha convocato questa mattina l’ambasciatore cinese per protestare in maniera formale dopo l’ingresso di una nave da guerra di Pechino nelle “acque contigue” che circondano alcune isole contese fra i due Paesi nel mar Cinese orientale.
Le “contigue” rappresentano un anello di due miglia nautiche subito fuori le “acque territoriali”, ovvero la porzione di mare a 12 miglia dalle coste di un territorio. Dato però che le isole – Diaoyu per i cinesi e Senkaku per i giapponesi – non hanno ancora una bandiera definita, per il diritto internazionale è impossibile stabilirne i confini.
Una fregata cinese di classe Jiangkai 1 (Tipo 54), di quasi 4mila tonnellate, è stata avvistata intorno alla mezzanotte di ieri dal cacciatorpediniere nipponico DD 156 Setogiri (classe Asagiri).
Il ministero della Difesa di Tokyo ha confermato i fatti e ha sottolineato in un dispaccio inviato ai media nazionali che è “la prima volta che la Cina invia una nave da guerra nelle acque contigue alle nostre [isole] Senkaku e questo è un atto unilaterale che alimenta le tensioni.
[Atto] di cui la nostra nazione è molto preoccupata”.
La tensione tra i due Paesi per le isole contese risale al 2012, quando Tokyo ha acquistato da un privato i terreni sopra le isole. Da allora si sono susseguite provocazioni militari, proteste formali, manifestazioni popolari e appelli alle Nazioni Unite.
Tuttavia Tokyo e Pechino hanno più volte chiesto alla comunità internazionale di “non entrare nel merito” della vicenda e di lasciare a loro la possibilità di risolverla in maniera autonoma.
Foto PLA e JSDF
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