ESTESO IL MANDATO DELL’OPERAZIONE SOPHIA

Il consiglio dei ministri degli Esteri europei ha esteso per un anno il mandato dell’operazione Sophia, la missione navale EuNavFor Med lanciata lo scorso anno contro i trafficanti di essere umani nel Mediterraneo davanti alla costa libica.

I 28 hanno deciso di aggiungere al mandato anche l’addestramento della guardia costiera e della marina libiche e il controllo del rispetto dell’embargo delle armi in acque internazionali.

Compiti che si aggiungono a quello che giustificò la nascita dell’operazione Ue, cioè il criptico “smantellare il modello di business dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo centro meridionale”.

Missione del tutto fallita finora considerato che la flotta europea, peraltro composta da navi da combattimento e guidata da una portaerei (prima il Cavour oggi il Garibaldi) si è limitata raccogliere in mare immigrati clandestini (quasi tutti dell’Africa occidentale) e a sbarcarli in Italia affidando alla giustizia italiana gli scafisti catturati.

In pratica ciò che fanno anche le flotte delle operazioni Triton (Ue-Frontex) e Mare Sicuro o che faceva in precedenza l’operazione Mare Nostrum: iniziative che stanno favorendo e incoraggiando i flussi migratori illegali.

Circa i nuovi compiti l’addestramento delle forze navali libiche fedeli al governo di Fayez al-Sarraj (nella foto a sinistra) avverrà a quanto sembra in alto mare e quindi non consentirà alla forza navale europea di penetrare nelle acque libiche per  contrastare i trafficanti.

Per quanto riguarda il traffico di armi la misura sembra rivolta a impedire rifornimenti diretti allo Stato Islamico che però riceve aiuti militari e miliziani soprattutto dal sud, attraverso il Sahel e la regione desertica del Fezzan.

Non è da escludere che il controllo sulle forniture belliche in arrivo via mare sia invece rivolto a impedire che Egitto e altri Paesi continuino a inviare via nave armi ed equipaggiamenti all’esercito di Khalifa Haftar, il generale fedele al governo laico di Tobruk che non ha dato il suo appoggio ad al-Sarraj il cui esecutivo è sorretto dall’Onu e dalle milizie islamiche sostenute da Turchia e Qatar.

Foto AP e Eunavfor Med

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