LEZIONI SIRIANE PER RUSSIAN HELICOPTER

Le operazioni militari in Siria hanno offerto numerose opportunità per Mosca: in primis la proiezione operativa di una forza navale, aerea e seppur in misura ridotta anche di terra ha avuto modo di mettere in pratica il frutto delle esercitazioni degli ultimi anni, in secondo luogo il notevole ritorno d’immagine mondiale dei nuovi armamenti impiegati (specialmente aerei, elicotteri, carri armati e sistemi di difesa aerea) e non ultimo un vero e proprio collaudo sul campo di battaglia di mezzi ed equipaggiamenti.

Proprio in tale contesto il vice CEO per la produzione e l’innovazione di Russian Helicopter, Andrey Shibitov (nella foto sotto) , ha annunciato che le operazioni in Siria hanno fatto sì che sia stato possibile individuare una serie di carenze degli elicotteri russi che verranno colmate con un programma di miglioramenti elaborato e coordinato direttamente con il Ministero della Difesa.

“L’utilizzo in combattimento delle nostre macchine – ha dichiarato Shibitov – ha evidenziato una serie di carenze che saranno prontamente affrontate e risolte.

Naturalmente, nonostante il buon lavoro svolto finora in generale, siamo ancora più consapevoli di ciò di cui abbiamo bisogno affinché i nostri elicotteri siano in futuro ancora più efficienti.

Abbiamo già steso un programma – ha proseguito Shibitov – in cui abbiamo individuato i miglioramenti che aumenteranno sensibilmente l’efficienza delle nostre macchine in piena collaborazione con la Difesa russa”.

In precedenza infatti, il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i leader militari e la direzione del complesso militare-industriale, aveva detto che le operazioni in Siria avevano rivelato “alcuni problemi, carenze”, la cui rimozione avrebbe permesso “di regolare la direzione di un ulteriore sviluppo e il miglioramento generale delle attrezzature militari” non omettendo tuttavia gli elogi alle operazioni militari svolte dagli elicotteri Mi-28 e Ka-52 (elogi rivolti ovviamente anche ai velivoli Su-30SM, Su-34 e Su-35).

Ricordiamo che la Russia ha lanciato un’operazione in Siria il 30 settembre 2015 su richiesta ufficiale del presidente siriano Bashar al-Assad.

A metà marzo parte del contingente aereo ad ala fissa è stato ritirato dalla Siria, tuttavia le forze aeree ed elicotteristiche russe continuanoo a colpire gruppi terroristici inclusi quelli dello Stato islamico e del Fronte al-Nusra.

Non ultimo per importanza strategica e impatto propagandistico è stato il sostegno di Mosca alla truppe siriane che hanno liberato la città di Palmyra e il suo noto sito archeologico.

Foto: Russian Helicopters e Ministero Difesa Russo

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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