LIBIA: SUPPORTO BRITANNICO PER L’OFFENSIVA A SIRTE

Il premier del governo libico di accordo nazionale, Fayez al Serraj, ha rivelato che “un paese ci ha offerto sostegno logistico per l’operazione militare su Sirte” contro lo Stato islamico.

Pur non rivelando il nome del paese in questione, il premier di Tripoli ha aggiunto di aver “ricevuto sostegno limitato anche con dei consiglieri per l’operazione al-Bunian al-Marsus”.

Citato dal sito informativo libico al-Wasat” al Serraj ha aggiunto di essere “lieto di accettare sostegno di questo tipo anche da altri Paesi amici e fratelli, ai quali chiediamo sempre di sostenerci per consentirci di salvaguardare l’integrità territoriale del paese”.

Quentin Sommerville, corrispondente dell’emittente britannica “Bbc” e primo giornalista di una Tv occidentale a entrare a Sirte dall’inizio delle operazioni militari contro lo Stato Islamico, ha confermato la scorsa settimana le voci secondo cui le forze speciali britanniche starebbero aiutando i miliziani libici fedeli al governo di accordo nazionale di Tripoli.

In particolare, i militari di Sua Maestà avrebbero individuato gli edifici dove erano appostati cecchini dell’Isis grazie all’utilizzo di droni tattici pilotati da remoto.

Anche il governo di Tobruk, che non riconosce l’esecutivo di riconciliazione di Tripoli, sembra alla ricerca i nuovi appoggio internazionali dopo il supporto ricevuto da Emirati Arabi Uniti ed Egitto e l’intervento al loro fianco di 160 militari delle orze speciali francesi che hanno appoggiato l’offensiva su Bengasi contro le milizie qaediste di Ansar al-Sharia e quelle dei Fratelli Musulmani

Il generale Khalifa Haftar (nella foto a fianco), capo delle forze armate della Cirenaica è giunto ieri a Mosca per una visita ufficiale in Russia.

Secondo quanto riporta il sito informativo “Libya Observer”, il generale è arrivato in Russia alla guida di una delegazione di militari libici per cercare sostegno all’operazione “Karama” in corso a Bengasi contro le milizie islamiche da parte del governo russo.

Dopo due anni di operazioni Bengasi è per l’80 per cento in mano alle forze di Haftar che ha trascorso invece il fine settimana al Cairo dove è giunto sabato  scorso a bordo di un aereo privato partito da Tobruk.

La visita ha avuto lo scopo di incontrare gli ufficiali delle forze armate egiziane che avrebbero promesso “sostegno nella formazione e nella logistica” secondo il Libya Herald.

Dall’Egitto la delegazione libica è poi partita ieri alla volta della Russia per una missione di due giorni che, scrive il sito Libya Herald, “è mirata alla ricerca di aiuti e supporto tecnico-militare come i pezzi di ricambio per alcuni aerei”, probabilmente i vecchi Mig 21 che le forze aeree di Tobruk hanno ereditato dall’aeronautica di Gheddafi.

La “Russia – prosegue Libya Herald – è però improbabile che rompa l’embargo sulle armi voluto dalle Nazioni Unite. Mosca potrebbe tuttavia essere pronta a fornire all’esercito supporto tecnico e d’intelligence” bilanciando gli aiuti anglo-americani e di Turchia e Qatar alle forze di Tripoli.

Mentre le altre potenze coinvolte nella crisi libica prendono posizione in modo più o meno evidente l’Italia è scesa in campo al fianco delle forze di a-Sarraj inviando un cargo C-130 a Misurata per evacuare 11 miliziani libici rimasti gravemente feriti a Sirte.

(con fonte AGI/Nova)

Foto: Reuters, Ansa, AP, e Difesa.it

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