MISSIONE A DAMASCO PER I VERTICI DELL’AISE?
Una delegazione di altissimo livello dell’intelligence italiana si sarebbe recata a Damasco nel week end appena trascorso. Lo ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Press tv precisando che la delegazione è giunta in aereo a Damasco sabato, guidata dal direttore dell’AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), generale Alberto Manenti (nella foto sotto).
L’obiettivo della visita sarebbe stato, secondo la fonte iraniana, preparare il terreno per il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Italia e Siria e i negoziati riguardanti la normalizzazione delle relazioni bilaterali ma anche l’abolizione dell’embargo dell’Unione Europea, condizione posta dal governo siriano per ogni possibile cooperazione nel campo della sicurezza.
Temi al centro dei colloqui con non meglio specificati alti funzionari governativi siriani, come ha riferito la televisione russa RT in lingua araba.
La delegazione italiana si è già impegnata a spianare la strada per il riavvicinamento tra Siria e Ue al più presto possibile, riferisce Press Tv ricordando che all’inizio dell’anno aveva visitato Roma una delegazione di alto rango dei servizi di sicurezza siriani guidata dal capo della Direttorato generale dell’intelligence (Mukhabarat).
Si tratta del generale di divisione Mohammed Dib Zaitoun, 56 anni, sunnita ma uno dei fedelissimi al presidente Bashar Assad al punto da aver ricoperto tra il 2009 e il 2012 l’incarico di capo del Direttorato per la Sicurezza Politica, il servizio di sicurezza interna che si occupa di combattere dissidenza e opposizione al regime.
E’ quindi molto probabile che sia stato lo stesso generale Zaitoun ad accogliere la delegazione guidata da Manenti, anche se proprio il direttore del Mukhabarat risulta essere uno degli alti funzionari di Damasco sottoposti a sanzioni da parte dell’Unione Europea per la repressione della rivolta contro il regime e che di conseguenza non avrebbe potuto recarsi in nessuno Stato membro dell’Unione.
Le notizie degli scambi di visite tra i vertici dell’intelligence di Italia e Siria non hanno trovato altre conferme ma Press tv ha ricordato che i Paesi europei hanno recentemente ripreso i rapporti con il governo di Damasco alla ricerca di cooperazione contro il terrorismo chiedendo soprattutto l’accesso alle liste di nomi dei “foreign fighters” europei giunti in Siria per combattere sotto le bandiere del Califfato, del Fronte al-Nusra (al-Qaeda) e altri gruppi jihadisti e in parte già rientrati o pronti a rientrare in Europa per compiere attentati.
Già nel 2014 alcune fonti riferirono che i servizi segreti europei (in particolare italiani, francesi e tedeschi) stavano riprendendo i rapporti con l’intelligence di Damasco per ottenere informazioni utili a contrastare i terroristi islamici.
Foto: Henry Patton, Press TV e AISE
Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.