NEL 2015 LA NATO HA SUBITO 320 ATTACCHI CYBER AL MESE

Francesco Bussoletti e Alessandro Sperandio – Il Velino/AGV NEWS

Le cyber minacce contro la Nato “stanno aumentando sia a livello di portata sia di sofisticatezza. Ogni giorno i nostri sistemi registrano oltre 200 milioni di eventi sospetti”. Lo ha rivelato l’Alleanza Atlantica al Velino in relazione all’incremento delle minacce informatiche a livello globale che i paesi membri e la stessa Nato si trovano costretti ad affrontare. “La maggior parte sono rilevate e contrastate in automatico – ha proseguito la fonte -, ma alcune richiedono analisi e risposte da parte dei nostri esperti”.

Per quanto riguarda l’evoluzione delle minacce, “gli ultimi dati disponibili sugli incidenti di questo tipo sono relativi al 2015. In totale l’anno scorso la Nato ha dovuto affrontare una media di 320 eventi ogni mese, il 20 per cento in più rispetto al 2014. In termini generali, le fonti di questi attacchi sono servizi di informazioni e militari stranieri, criminali organizzati e terroristi”.

Circa le maggiori minacce all’Alleanza spiegano che “le nostre difese cibernetiche non sono dirette verso qualche particolare fonte. Stiamo sviluppando una risposta agli attacchi provenienti da qualunque direzione”. A questo proposito, “continuiamo a sviluppare le nostre capacità di rilevamento, i sensori e le cornici legali sia a livello di quartier generale sia nell’ambito delle operazioni e missioni.

Questo aiuta a identificare chi ci attacca”. La cyber defense è diventata infatti parte dei compiti principali della Nato in relazione alla difesa collettiva. L’Alleanza sta affrontando la tematica già da tempo, tanto che ha approvato la sua prima politica su questo tema a gennaio del 2008, dopo gli attacchi informatici all’Estonia (aprile e maggio 2007).

L’Organizzazione è responsabile della protezione dei suoi network di comunicazioni, mentre la tutela di quelli interni (che devono essere compatibili con il sistema Nato) è appannaggio del singolo paese membro. Tutte le nazioni dell’Alleanza, però, si sono impegnate a condividere le informazioni e a fornire mutua assistenza per prevenire, mitigare e ripristinare i sistemi dai cyber attacchi. In questo contesto, con le minacce che evolvono per qualità e quantità, si sta intensificando la cooperazione con le industrie e all’interno della stessa Nato, sviluppando nuove capacità e incrementando quelle già a disposizione mediante formazione mirata, nonché effettuando numerose esercitazioni sul tema.

Inoltre, il 1 luglio del 2012 è stata istituita la Nato Communications and Information Agency (Ncia) e ad aprile del 2014 il Defence Policy and Planning Committee ha assunto il nuovo nome di Cyber Defence Committee.
Infine, il 10 febbraio 2016 è stata firmata un’intesa Nato-Ue sulla lotta al cyber terrorismo. I

l Computer Incident Response Capability dell’Alleanza atlantica (Ncirc) e il Computer Emergency Response Team (Cert-Ue) dell’Unione europea hanno siglato un accordo tecnico che fornisce una cornice per lo scambio di informazioni e la condivisione di best practices tra le due strutture, in relazione al contrasto dei crimini informatici.

Obiettivo dell’iniziativa è migliorare le cyber difese della Nato e dell’Ue, grazie alla circolazione di dati. “Insieme, l’Alleanza e l’Unione sono più forti nella difesa contro i cyber attacchi – ha affermato l’ambasciatore Sorin Ducaru,Assistant secretary general della Nato con delega alle Sfide emergenti sulla sicurezza -.

La cooperazione intensificata grazie all’accordo ci permetterà di prevenire meglio in modo tangibile gli attacchi informatici e di identificarli e rispondere in modo efficace”.

“La forma dell’intesa è una importante pietra miliare nel rafforzamento della cooperazione sulla cyber difesa con la Nato – ha aggiunto il vice segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), Pedro Serrano -, identificata come una delle cinque priorità nell’ambito dell’‘EU Cyber Defence Policy Framework’. È uno sviluppo molto importante nella nostra cooperazione operativa in quest’area”.

“Lo scambio di informazioni è cruciale per la difesa informatica – ha sottolineato  Koen Gijsbers (nella foto a sinistra), generale olandese in congedo e ora general manager dell’Agenzia Nato per le Comunicazioni e l’informazione (NCIA), responsabile della gestione e della protezione delle reti dell’Alleanza -.

L’accordo tecnico copre sia lo scambio di informazioni su specifiche cyber minacce sia la condivisione di best practices sulle procedure tecniche, sulla configurazione delle reti, nonché partnership con le industrie”.

L’accordo è solo una delle iniziative che la Nato e l’Unione europea hanno posto in essere congiuntamente nell’ambito del settore.

Tanto che, personale dello staff di cyber difesa Ue partecipa da diversi anni all’esercitazione annuale dell’Alleanza sulla difesa informatica, denominata Cyber Coalition.

Inoltre, periodicamente si tengono riunioni in cui esperti dei due organismi si confrontano sulle ultime minacce e pianificano insieme azioni da intraprendere.

 

Il cyberspazio diventerà un teatro operativo di guerra al pari di terra, mare e aria ha annunciato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg riferendo le decisioni dell’Alleanza.

“Abbiamo deciso di fare del cyber” un teatro di guerra “come terra, mare e aria”, ha detto Stoltenberg aggiungendo che la decisione di dichiarare il cyberspazio come dominio operativo è di grande importanza per l’Alleanza. “Un attacco informatico può innescare la difesa collettiva”, ha aggiunto Stoltenberg.

Foto: NATO

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