La Polonia partecipa alle operazioni aeree contro o Stato Islamico e si affida al sistema missilistico Patriot per la difesa nazionale contro i missili balistici a corto e medio raggio.

Varsavia ha inviato 4 cacciabombardieri F-16 e un contingente di 210 militari dell’Aeronautica in Kuwait per contribuire alle operazioni della Coalizione internazionale a guida statunitense contro lo Stato Islamico (Isis): lo hanno reso noto fonti delle forze armate polacche.

Varsavia si era impegnata a inviare delle truppe in Medio Oriente prima del vertice della Nato che inizierà venerdì nella capitale polacca; gli F-16 – che saranno di stanza in Kuwait e verranno impiegati in missioni di ricognizione ma, a quanto sembra, non di attacco, come i velivoli AMX italiani e i Tornado tedeschi.

Il ministro della Difesa polacco Antoni Macierewicz, ha confermato l’ottimo andamento dei negoziati con la statunitense Raytheon per l’acquisizione di un sistema di difesa contro i missili balistici Patriot del valore di 5 miliardi di dollari “dei quali almeno la metà verranno spesi per attività da effettuare in stabilimenti polacchi” ha detto il ministro all’agenzia Reuters.

La conferma è giunta dall’annuncio del raggruppamento industriale polacco PGZ (60 aziende per 17.500 mila dipendenti e un fatturato di 1,26 miliardi di dollari) della firma di una lettera d’intenti con Raytheon nell’ambito del Global Patriot program che include il trasferimento di tecnologie e la possibile partecipazione di PGZ all’aggiornamento dei missili Patriot in dotazione alle forze armate di 13 Stati.

Con questa decisione Varsavia si lega ancor di più agli Stati Uniti per la difesa nazionale e l’adozione di equipaggiamenti militari).

Negli ultimi mesi sembrava essersi concretizzato l’interesse di Polonia e Turchia per il sistema MEADS  con missile PAC-3 sviluppato da Lockheed Martin e MBDA nell’ambito di un programma trinazionale tra  Italia, Germania e Stati Uniti poi abbandonato da Washington.

Foto: Raytheon, Se.pl e Aeronautica Polacca