WIKILAO: CONFERME SU BOUHLEL PER LA STRAGE DI NIZZA

E’ davvero Mohamed Bouhlel l’attentatore di Nizza. E questo nonostante vi sia chi abbia asserito il contrario. Il sito WikiLao lo ha chiarito in esclusuva pubblicando la foto del tunisino, scattata pochi momenti dopo la sua uccisione e ottenuta attraverso fonti investigative francesi.

Bouhlel era residente in Francia dal 2011, con un permesso di soggiorno rilasciato dopo aver sposato Hajer Khalfallah, nata come lui a M’Saken, in Tunisia, ma in possesso di cittadinanza transalpina, come risulta dal suo passaporto, in scadenza il nel gennaio del 2022. Tre i bambini della coppia, nati tutti a Nizza, nel 2010, nel 2013 e nel 2015.

Bouhlel faceva l’autista; il camion-frigorifero usato per compiere la strage della Promenade des Anglais era stato affittato il 12 luglio, in località Saint Laurent du Var, comune attiguo a quello di Nizza.

A mettere in dubbio l’identità dell’attentatore erano state fonti tunisine, forse ingannate dalla diffusione di un video girato da un giovane che sosteneva di trovarsi a M’saken, di essere il vero Bouhlel, di avere perso i suoi documenti di identità e di essere estraneo ai fatti di Nizza.

Va poi registrata una parziale omonimia che ha reso necessari ulteriori approfondimenti: nel dicembre dello scorso anno un Bouhlel, nato a Sousse nell’aprile del 1985, era stato respinto alla frontiera degli Stati Uniti, dove era arrivato col fratello, di nome Hosni, proveniente da Milano Malpensa.

Fonti qualificate rilevano come “apparentemente Bouhlel non sarebbe stato colpito da colpi di arma da fuoco alla testa”. Eppure sono stati quaranta i proiettili che hanno raggiunto il camion con quale ha seminato morti e feriti lungo la Promenade des Anglais.

Ieri i procuratore parigino, Francois Molinsm, ha dichiarato che secondo elementi di prova raccolti Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva premeditato il suo gesto “da diversi mesi”, smentendo in parte le affermazioni dei giorni scorsi secondo cui si sarebbe trattato di una radicalizzazione rapida e subito seguita da un passaggio all’azione.

Inoltre, ha aggiunto, “le indagini hanno permesso di stabilire che l’uomo ha avuto sostegni e complicità”, e in particolare che almeno tre persone avrebbero fatto da intermediari per permettere a Bouhlel di ottenere la pistola che ha usato la sera dell’attentato.

La dichiarazione è stata seguita dall’annuncio dell’incriminazione e della messa in detenzione provvisoria di cinque delle persone che erano state fermate nei giorni scorsi a Nizza, quattro uomini e una donna non noti ai servizi segreti.

Nel frattempo sulle autorità locali e nazionali, ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve in testa, infuria una tempesta di polemiche scatenata da Liberation, che in prima pagina lancia una pesante accusa: la versione del ministero sulla presenza della polizia nazionale a bloccare l’accesso al celebre lungomare per la serata del 14 luglio non regge alla prova dei fatti.

Le immagini di videosorveglianza, esaminate da una «fonte nelle forze dell’ordine» che si è confidata con il quotidiano, mostrano che dalle 20.30 circa «un solo veicolo di polizia, quello degli agenti municipali, si trovava in mezzo alla carreggiata, dal lato del mare».

Versione confermata da un’altra fonte confidenziale, citata stavolta da Le Parisien, secondo cui effettivamente la polizia nazionale aveva lasciato il posto a quella locale poco prima delle 21.

Nel pomeriggio, la prefettura di Nizza prima e Cazeneuve poi hanno sostanzialmente confermato la notizia, precisandola: è vero, dicono che al primo punto di blocco della circolazione c’era solo una volante della municipale, ma 400 metri più avanti, poco prima di dove iniziava a raggrupparsi la gente, c’era un secondo punto di filtraggio sorvegliato stavolta dalla Polizia Nazionale.

Il ministro ha comunque annunciato di aver chiesto all’Ispettorato generale, organo di vigilanza della polizia, di avviare un’indagine amministrativa, iniziativa che non è bastata alle opposizioni.

Il portavoce dei Republicains, Guillaume Larrivé, chiede che «una commissione d’inchiesta parlamentare faccia piena luce su cos’è successo», criticando il  “disarmo penale” del gioverno che ha creato “degli ibridi, metà terroristi metà delinquenti”.

Ancora più duro il Front National, che in una nota parla di “menzogna scandalosa” e ritiene “inevitabili” le dimissioni di Cazeneuve.

Foto AFP ed esclusiva WikiLao

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