SIRIA: CONCLUSI “PER ORA” I RAID RUSSI DALLA BASE IRANIANA

AGI/INTERFAX/AFP – “Sono conclusi”, almeno “per il momento”, i raid condotti durante l’ultima settimana dall’Aviazione russa sulle postazioni in Siria dello Stato Islamico e degli ex qaedisti di Jabhat Fateh al-Sham, partendo dalla base aerea di Nojehn ad Hamedan, nell’Iran occidentale: lo ha reso noto Bahram Ghasemi, portavoce del ministero degli Esteri di Teheran.

“Si trattava di una missione specifica e autorizzata”, ha ricordato Ghasemi. “Per adesso è terminata. I russi l’hanno portata a compimento e ormai se ne sono andati”. Il portavoce ha aggiunto che per il futuro non è esclusa una ripresa di tali bombardamenti, “in base alla situazione nella regione, e secondo i termini con cui lo permetteremo”.

Fonti governative iraniane al contempo hanno assicurato in forma riservata che la fine dell’operazione non è dovuta a eventuali attriti tra i due Paesi.

– “Abbiamo solo affermato che l’uso della base di Nojeh si è concluso per decisione unilaterale della Russia. Ciò non significa”, hanno spiegato le fonti anonime, “che l’Iran le abbia revocato il consenso, che gliel’abbia fatta interrompere o che abbia cambiato idea.

Siamo pronti inoltre a fornirle infrastrutture militari non solo ad Hamedan, ma anche altrove”. La precisazione è servita a fugare i dubbi alimentati da una precedente dichiarazione del ministro della Difesa in persona, Hossein Dehghan, il quale ha rivolto a Mosca un’inattesa accusa di “esibizionismo”, criticandola per aver rivelato la concessione della base ottenuta dalla Repubblica Islamica.

“E’ ovvio i russi non vedano l’ora di dimostrare che sono una superpotenza, uno Stato molto influente e attivo sui temi della sicurezza in questa regione e nel mondo”, era stato l’affondo di Dehghan, “ma in quell’annuncio c’è stata una sorta di ostentazione, un atteggiamento sconsiderato”.

Il ministro aveva poi puntualizzato che la base era stata utilizzata soltanto per il rifornimento di carburante, e che “non glie l’abbiamo concessa”. L’ambasciatore della Federazione Russa a Teheran, Levan Dzhagaryan, ha nondimeno assicurato che tutti i velivoli del proprio Paese hanno già lasciato Hamedan, e che potrebbero comunque farvi ritorno in seguito.

“Non c’è motivo di preoccuparsi”, ha minimizzato il diplomatico. “Se i nostri rispettivi dirigenti lo riterranno necessario, e raggiungeranno i pertinenti accordi, quale tipo di problema potrebbe mai sorgere?”, ha tagliato corto.

Foto: Ministero Difesa Russo e Warfare Worldwide

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