PYONGYANG LANCIA ALTRI NODONG E PUNTA SUGLI SLBM
La Corea del Nord continua a lanciare missili nelle acque giapponesi.
Questa mattina tre missili balistici a medio raggio, probabilmente Nodong-1, sono caduti a nella Zona economica esclusiva nipponica del Mar del Giappone, dopo aver volato per oltre mille chilometri.
Il governo nipponico ha trasmesso una forte protesta alla Corea del Nord, accusando Pyongyang di aver violato le disposizioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Lo Stato maggiore sudcoreano ha comunicato il lancio di tre missili a medio raggio “Nodong” dalla Corea del Nord in direzione del Giappone, a due settimane dal precedente test balistico effettuato con missili lanciati da sottomarino (SLBM).
Il lancio triplice di Rodong-1 avviene in concomitanza non casuale con il summit G20 ad Hangzhou, in Cina, che riunisce i principali leader mondiali, tra i quali anche il premier nipponico Shinzo Abe e il presidente degli Stati uniti Barack Obama.
Pyongyang starebbe sviluppando un sottomarino di grandi dimensioni capace di lanciare missili balistici (SLBM) a medio raggio.
Il progetto, partito alcuni anni fa, è stato confermato dall’agenzia di stampa nordcoreana Yonhap che, attraverso un comunicato diramato mercoledì scorso, ha reso noto il lancio di un missile Bukkeukseong-1 (KN-11) da una unità sperimentale classe Gorae (o classe Sinpo).
Rilevato dai satelliti occidentali, il missile è partito alle 05:30 ora locale del 24 agosto 2016, durante una fase di immersione condotta a largo del porto di Sinpo, provincia orientale dell’Hamgyŏng Meridionale, ed è caduto in piena zona di identificazione dei sistemi di Difesa aerea giapponese (ADIZ), a circa 500 km di distanza dal punto di origine del lancio.
Con questo salgono a tre i test condotti dall’inizio dell’anno con missili KN-11: i primi due con un sottomarino classe Simpo, il terzo con un sottomarino classe Gorae.
Secondo quanto pubblicato sul sito internet del centro studi “38 north”, gli SLBM nordcoreani potrebbero mettere in seria difficoltà il sistema difensivo giapponese e sudcoreano (che sta per dotarsi del sistema antimissile statunitense THAAD).
In materia di sottomarini capaci di supportare piattaforme di lancio per missili balistici a corto e medio raggio, Pyongyang sta infatti portando avanti da alcuni anni un progetto a lungo termine e dal 2020 sarebbe in grado di minacciare l’intera regione.
Lunghi 67 metri e larghi 6,6, i sottomarini classe Gorae avrebbero un dislocamento di 3.000 tonnellate e sarebbero dotati di tre tubi di lancio verticali posti nella sezione centrale dell’unità.
Antoine Bondaz (nella foto sopra), esperto francese di questioni coreane, ritiene che entro pochi anni Pyongyang disporrà di reali capacità operative nel campo SLBM ma per ora in questo settore i nordcoreani sono solo alla fase dei test.
Tale capacità verrà raggio unta entro la metà del 2018 secondo analisti statunitensi ma Bondaz, citato da Le Monde, sottolinea come la rinnovata minaccia nord coreana consenta agli USA di rafforzare il sistema di alleanze nel Pacifico imperniato su Corea del Sud e Giappone e teso soprattutto a contrastare la crescente potenza cinese. (IT log defence)
Foto: 38 north, KCNA e France 24
Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli
Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.