ATTACCI CYBER BRITANNICI CONTRO L’ISIS A MOSUL

In Iraq il Regno Unito sta usando anche la cyber warfare nella battaglia per sconfiggere l’Isis a Mosul. A confermarlo è lo stesso segretario alla Difesa, Michael Fallon, parlando in una conferenza internazionale sul ruolo delle tecnologie avanzate nei conflitti.

A proposito, rispondendo alla domanda se Londra abbia lanciato attacchi informatici contro lo Stato Islamico per riconquistare la città, ha sottolineato che “non darò dettagli, ma sapete che stiamo conducendo operazioni militari contro lo Stato Islamico nell’ambito della Coalizione internazionale e a proposito, posso confermare che per la prima volta in questa campagna stiamo portando avanti una cyber offensiva”.

Per quanto riguarda le unità coinvolte nella cyber-offensiva, si tratta di elementi della 77a Brigata specializzata in operazioni psicologiche e Info-Ops e della 1st Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) Brigade a cui si aggiungono gli aerei spia (RC-135V Rivet Joint, R-1 Sentinel e droni MQ9 Reaper) della Royal Air Force, che monitorano e disturbano le comunicazioni dell’Isis.

A quanto si apprende, sembra che i militari stiano conducendo una campagna su vari assi. Il primo è quello di disturbare (jamming) le comunicazioni sul campo di battaglia, in modo che le unità dell’Isis a Mosul e in tutto il paese non possano comunicare tra loro e di fatto siano isolate.

Un altro è rappresentato da una massiccia attività di contropropaganda, sia con azioni di counter-narrative sia di “deception” (inganno) sulle attività del nemico.

Il terzo, infine, è quello di isolare le unità dello Stato Islamico a Mosul (e non solo) dal punto di vista economico e logistico, vanificando tutti gli sforzi dei jihadisti di reperire finanziamenti o rifornimenti dall’esterno mediante la rete o le telecomunicazioni. A questi assi si aggiunge una forte campagna psy-ops (operazioni psicologiche) rivolta da una parte alla popolazione e alle tribù locali, al fine di evitare che gli estremisti possano ricevere sostegno; dall’altra, agli stessi membri del Daesh con lo scopo di farli arrendere o almeno desistere dalle loro azioni.

La Gran Bretagna da qualche tempo sta investendo in maniera decisa sulla cyber security. Lo ha ricordato Fallon durante l’evento, organizzato dal Royal United Services Institute (RUSI).

A tal proposito  il segretario alla Difesa ha affermato che “è solo questione di tempo prima che si debba affrontare un attacco su vasta scala agli interessi britannici.

L’anno scorso il GCHQ (Government Communications Headquarters) ha rilevato il doppio dei cyber incidents legati alla sicurezza nazionale, 200 al mese, rispetto al 2014. Sappiamo anche che attori ostili stanno sviluppando e schierando capacità avanzate.

I nostri ‘cyber’ avversari possono prenderci di mira ovunque sul pianeta. Non solo rubando le informazioni per sfruttarle, per fare pressing o per ottenere un vantaggio psicologico su di noi.

Ma anche per assestare duri colpi ai nostri sistemi, per distruggere gli armamenti o i rifornimenti energetici, fino agli stessi sistemi di governo.

Ecco perché l’esecutivo di Sua Maestà sta investendo 1,9 miliardi di sterline (circa il doppio delle risorse precedenti) per proteggere il Regno Unito dagli attacchi”. Di questi fondi, peraltro, 265 milioni saranno destinati a “sradicare” le vulnerabilità informatiche sia in ambito militare sia nel più ampio campo dei sistemi dipendenti.

Foto UK MoD

Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.

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