I RUSSI RAFFORZANO IL DISPOSITIVO MILITARE IN SIRIA

L’offensiva su Aleppo e la crescente tensione con gli Stati Uniti sono tra le cause del potenziamento delle forze militari russe in Medio Oriente e Mediterraneo Orientale.

Un rafforzamento che si sviluppa in contemporanea col rinnovo della presenza militare in Siria a tempo indeterminato approvata all’unanimità dal parlamento di Mosca.

Mosca ha inviato in Siria una batteria di sistemi di difesa aerea/antimissile a lungo antimissilistici S-300V4 Antey 2500 con missili SA-23 dispiegati per la prima volta fuori dai confini russi e a quanto spiegato dal portavoce del Ministero, Igor Konashenkov, l’iniziativa ha lo scopo di difendere la base navale russa di Tartus.

“Ricordiamo che l’S-300 è un sistema puramente difensivo e non rappresenta una minaccia per nessuno. Non è chiaro perché il suo dispiegamento in Siria abbia suscitato tanto scalpore nei nostri colleghi occidentali”, ha aggiunto il portavoce.

Come il più avanzato sistema S-400 posizionato a difesa della base aerea di Hmeimim (Latakya) l’S-300 V4 può ingaggiare bersagli aerei fino a ltre 200 chilometri di distanza (secondo fonti militari russe fino a 400), coprendo anche parte dello spazio aereo di Libano, Israele e Turchia.

“Abbiamo semplicemente bisogno di garantire la sicurezza del nostro personale militare e della nostra struttura di manutenzione navale nel porto di Tartus” in una “situazione ancora estremamente volatile”, ha confermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

La decisione di rafforzare il dispositivo di difesa aerea è seguito ai raid aerei effettuati “per errore” dalle forze aeree statunitensi contro reparti dell’esercito siriano a Deir az Zor.

Rafforzamento anche per il gruppo navale posizionato a Tartus e al largo delle coste siriane con l’arrivo delle corvette lanciamissili Serpukhov e la Zelioni Dol armate di missili da crociera Kalibr.

Il 19 agosto scorso le due corvette hanno effettuato tre lanci di missili Kalibr dal Mediterraneo orientale colpendo degli obiettivi dei qaedisti del Fronte al-Nusra in Siria.

Per potenziare le operazioni offensive è attesa per fine ottobre davanti alle coste siriane anche la portaerei Ammiraglio Kuznetsov con a bordo una quindicina di cacciabombardieri Su-33 e MiG-29KR/KRUB.

Il ministro della Difesa della Federazione Russa, Sergei Shoigu, durante una conferenza tecnico-militare a Mosca dedicata al miglioramento delle armi alla luce dell’intervento in Siria, ha reso noto che dall’inizio della campagna siriana i raid russi hanno portato “più stabilità” nel Paese arabo, “hanno liberato una parte significativa del suo territorio dai gruppi armati di terroristi internazionali” e le armi usate si sono dimostrate “altamente tecnologiche”.

La Russia sta sviluppando nuove armi “che entreranno in funzione in un prossimo futuro”, ha aggiunto Shoigu, sottolineando il lavoro delle compagnie del “complesso militare-industriale” e parlando di “armi promettenti.

È importante lo sviluppo di nuovi modelli, così come il miglioramento delle dotazioni esistenti, prendendo in considerazione l’esperienza del siriana”, ha sottolineato. Shoigu ha aggiunto che “le forze aeree hanno attaccato i punti di concentramento di militanti e le loro infrastrutture” ma hanno anche effettuato “la consegna di aiuti umanitari ai cittadini siriani, altrettanto importante compito”.

È stata inoltre acquisita “esperienza pratica nei lanci a lungo raggio di armi di precisione da navi e da sottomarini dalle acque del Mar Caspio e del Mediterraneo”. E “per la prima volta sono stati usati i nuovi missili da crociera Kh-101, con un raggio d’azione fino a 4.500 chilometri”, lanciati dai bombardieri Tu-160 Blackjack.

L’ultima pedina dell’intensificata presenza russa in Medio Oriente è rappresentata da una compagnia di un centinaio di paracadutisti e probabilmente anche Spetsnaz (forze speciali) russi inviati in Egitto per l’esercitazione “Difensori dell’Amicizia 2016” che vedrà la simulazione di diverse azioni contro insurrezionali in ambiente desertico e la messa a punto di tecniche comuni per la localizzazione e distruzione di forze nemiche nel deserto.

I paracadutisti russi, schierati per la prima volta i n Egitto, testeranno per la prima volta nuove attrezzature progettate specificatamente per le regioni calde e secondo il ministero della Difesa russo hanno ricevuto una formazione specifica ed effettuato corsi di lingua, pianificazione tattica e navigazione terrestre ad hoc.

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