TORNADO ANTI DROGA

I Tornado del 6° Stormo dell’Aeronautica militare di Ghedi hanno partecipato attivamente a un’operazione anti-droga a Quinzano, in provincia di Brescia, che ha portato al sequestro di 220 chili di piante, 70 grammi di hashish, 93 di marijuana e due laboratori.

L’Arma dei Carabinieri ha chiesto supporto alla forza armata azzurra per effettuare rilievi dall’alto su un’area in cui si riteneva ci fosse una coltivazione di marijuana. A quel punto, coordinati dal COA (Comando Operazioni Aeree) di Poggio Renatico (Ferrara), sono intervenuti i Tornado IDS su cui era stato montato un pod fotografico Rafael Reccelite, effettuando la ricognizione aerea della zona e scattando fotografie consegnate immediatamente ai carabinieri.

Dalle immagini è stato rilevato che adiacente all’abitazione di una coppia, sotto osservazione da parte dell’Arma per un insolito via vai di persone, c’era il campo di marijuana.

A quel punto è scattata un’operazione che ha portato all’arresto dei due e al sequestro della droga e della strumentazione per coltivarla e confezionarla. Non è la prima volta che i Tornado intervengono sul territorio nazionale in missioni di ricognizione (Recce).

Recentemente, in occasione del terremoto che ha colpito il centro Italia il 24 agosto, gli apparecchi sono decollati per raccogliere immagini delle aree colpite.

L’obiettivo in quella situazione era effettuare una mappatura più accurata possibile della zona colpita dal sisma. Queste capacità, peraltro, possono essere espresse anche da altri assetti della forza armata, come gli UAV Predator.

A questo proposito, il 26 novembre 2014 a Palazzo Aeronautica è stato siglato un accordo che prevede l’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto in attività istituzionali della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

Il Predator del 32° Stormo dell’Aeronautica viene impiegato per missioni di ricerca e grazie all’impiego di avanzati sistemi di scoperta elettro-ottici ed infrarosso, diurno e notturno, nonché alla grande autonomia di volo (20 ore), è possibile utilizzarlo anche per operazioni di polizia o di emergenza e soccorso pubblico.

Permette, tra le altre cose, di rilevare ordigni esplosivi, effettuare missioni in zone inaccessibili oppure di acquisire dati ed informazioni relativi ad obiettivi di piccole e grandi dimensioni.

Nel caso dell’operazione anti-droga, per esempio, si sarebbe potuto impiegare un Predator nel caso ci fosse stata necessità di filmare l’area o di uno stazionamento prolungato sopra l’obiettivo in modalità silenziosa, affinché non fosse rilevata la sua presenza.

Foto Aeronautica Militare e Arma Carabinieri

Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.

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